Il chihuahua

Cioè, non è orribile?

Secondo appuntamento con la mia rubrichina sui cani!
E dopo il cane più derposo del mondo, vi parlo un po' del cane più piccolo del mondo: il chihuahua.
Le origini di questa razza sono antichissime e si fanno risalire alle civiltà precolombiane del Messico, ma ci sono testimonianze (disegni e statuette) di cani con simili sembianze in vari luoghi del pianeta.
Al giorno d'oggi, è una delle razze più popolari del mondo. Le piccole dimensioni lo rendono ai più irresistibile: è facile da gestire, da trasportare, non richiede un grande impegno per mantenerlo pulito. Io continuo a trovarli orribili, ma son gusti personali.
E' un cagnolino vigile e vivace che si affeziona solitamente ad una persona in particolare: sarà affettuoso con tutta la famiglia, ma la sua devozione andrà ad un unico individuo di sua scelta. Con gli estranei invece si dimostra riservato e non particolarmente espansivo, ma nemmeno aggressivo o eccessivamente timido.
Intelligente e curioso, si adatta ad ogni circostanza: nonostante le dimensioni ha una struttura adatta a sopportare sforzi fisici prolungati e ambienti torridi.
L'aspetto è caratterizzato da testa a mela, orecchie grandi ed erette e grandi occhi rotondi che, contrariamente a quanto si vede spesso in giro, non dovrebbero mai essere sporgenti. La struttura è di aspetto robusto: arti di media lunghezza, schiena dritta, collo mai sottile e coda portata alta. Insomma, se volete un cagnolino magrissimo e dall'aspetto fragile, prendete in considerazione un levriero o un pinscher. Un chihuahua sano non è fatto così.
Il peso di un esemplare in salute va da un chilo e mezzo a tre chili, e il mantello, corto o lungo, si trova in qualsiasi varietà e sfumatura di colore.

Siete già pronti a portarvene a casa uno? Prima di cercare un allevatore, prendete in considerazione quanto segue.

Igiene:
Non richiede particolari cure. La varietà a pelo corto (più comune), ha bisogno di una spazzolata ogni tanto. Quelli a pelo lungo, invece, richiedono un po' più di tolettatura: usate un pettinino a denti sottili al posto della spazzola e ve la caverete in poco tempo comunque.

Esercizio fisico:
Nonostante la piccola taglia, questo cagnetto ha un gran bisogno di movimento. Se siete persone pigre o che non hanno tempo per una bella passeggiata quotidiana di un'oretta (minimo) a passo sostenuto, o due-tre passeggiate di almeno venti minuti, prendete in considerazione un'altra razza.
Il chihuahua infatti è un cane iperattivo che per mantenere l'equilibrio psicofisico necessita di molto movimento.
Lo so che sono considerati cani "da borsetta". Avete notato quanto spesso i chihuahua siano ringhiosi, abbaino perennemente e non ascoltino i loro padroni? Oltre alla mancanza di educazione, è soprattutto mancanza di esercizio fisico.
Vista la loro taglia è una cosa che viene sottovalutata, ma non sono cani da portare in giro in braccio. O meglio, non solo.
Lo scarso movimento vi porterà ad avere il classico stereotipo di chihuahua psicopatico, carico di stress represso, pronto ad abbaiare ad ogni foglia che si muove.

Educazione:
Il chihuahua non è difficile da addestrare... finché è un cucciolo. In età adulta invece è molto difficile togliergli pessimi comportamenti o insegnargli nuove cose.
Quindi, è necessaria una rigida disciplina nei primi mesi di vita, nonostante siano quelli nei quali il cagnolino sembra più fragile, bisognoso di attenzioni e tenero.
Cose come la gerarchia casalinga, il rispetto degli spazi, l'obbedienza di base, vanno insegnate subito. Mai con violenza o aggressività, ma con fermezza.
Se cominciate presto, sarete già sulla buona strada per avere un chihuahua beneducato e sano.
Se il cane ad esempio è dominante e non vi ascolta, visto il carattere territoriale non ci penserà due volte ad attaccare briga con animali molto più grossi di lui.. e potrebbe essere l'ultima litigata che fanno.
Quindi, per il bene vostro e suo (e per la pace famigliare), imponete delle regole ferree. Ricordate che è un cane piccolo, ma che si crede un gigante!

Attenzione a:
Il chihuahua è, tra i cani di piccola taglia, quello soggetto al minor numero di malattie. L'unica cosa a cui dovete fare attenzione è il peso: vista la struttura e le ossa piccole e sottili, un cane di questa taglia in sovrappeso va incontro a problemi ossei, soprattutto alle articolazioni. Quindi, scegliete cibo di qualità, evitate gli spuntini e state attenti con le dosi. E, ovviamente, fate in modo che faccia sufficiente esercizio (come ho già detto, questi cagnolini ne hanno un gran bisogno).
In inverno è necessario proteggerli adeguatamente dal freddo, senza comunque negare loro la passeggiata quotidiana.
Fate particolare attenzione anche all'esemplare che vi rifilano. Esistono solo due standard di chihuahua: a pelo lungo e a pelo corto. Non esistono chihuahua "toy" o "miniature" o come li vogliano chiamare. Sono esemplari minuscoli affetti da rachitismo o nanismo: pieni di problemi di salute e che spesso non vivono a lungo.
E' un cane che va maneggiato con delicatezza, anche cadere malamente da un divano potrebbe provocargli delle fratture. Non è adatto a famiglie con bambini piccoli.
Quasi dimenticavo, il chihuahua ha una caratteristica cranica unica: possiede un punto molle in centro alla testa (la cosiddetta fontanella). Di nuovo, attenzione a come lo maneggiate.
Infine, il carattere dei soggetti è fortemente condizionato dalla genetica. Per intenderci: il temperamento dei genitori passa con estrema facilità ai cuccioli, direttamente nel loro DNA. Quindi, è estremamente impotante poter visualizzare (quando possibile) sia il padre che la madre della cucciolata. Esemplari con carattere scostante o aggressivo trasmetteranno questi difetti alla prole, non solo nel condizionamento dei primi mesi di vita, ma proprio a livello genetico. Tutti i cani possono essere educati, certo... ma partire con un soggetto geneticamente equilibrato e socievole di sicuro semplifica le cose.

Cose poco piacevoli:
Visto il carattere forte, se non è adeguatamente socializzato ed educato, va incontro a grossi rischi che non si limitano alla salute psicofisica, ma che ne mettono a rischio la vita stessa.
Per quanto coraggioso sia, il chihuahua è pur sempre minuscolo, ed è necessario poterlo tenere sempre sotto controllo e che in caso di necessità risponda prontamente al richiamo (non ci mette nulla a farsi ammazzare da un cane più grosso o finire sotto ad un'auto... ma nel suo caso anche un monopattino può tranquillamente accopparlo).
Questa razza ha un carattere tenace e molto territoriale, con una forte tendenza alla dominanza. Se lasciate che sviluppi tendenze dominanti, non sono rari i casi di isterismo, mordacità e abbaiamento incessante.
Visto il timore che questa razza ha per il freddo, può risultare davvero difficile insegnargli a fare i bisogni fuori casa. Preparatevi a pulire un bel po' di laghetti di pipì, nei primi tempi.

Quindi! Se avete poco spazio, poca voglia di raccattare peli e bisogno di un po' di compagnia, è il cane adatto per voi. A patto che ricambiate l'affetto che vi darà con una grande attenzione al suo bisogno di movimento e di gioco: non saranno i collari di Swarovski, i cuscini firmati e il tenerlo in braccio il più grande gesto di amore nei suoi confronti, ma la passeggiata quotidiana.

The Raven

Un'americanata riuscita benino, dai

Ieri me ne sono andato al cinema, e visto che ci vado raramente (un po' per scarso interesse, un po' perché preferisco guardarmi i film a casa, ma soprattutto per il costo), vi parlo un po' del film che siamo andati a vedere io e la mia ragazza: The Raven.

Ambientato negli Stati Uniti, in una Baltimora di metà '800, il film inizia con il ritrovamento da parte della polizia dei corpi di due donne appena assassinate. Il detective Fields si rende conto che la dinamica del delitto è identica a quello di un racconto dello scrittore Egar Allan Poe. Questi, che da tempo ormai non riesce a scrivere nulla di soddisfacente, sta lentamente scivolando nella miseria e nell'alcolismo.
Ma da primo sospettato Poe si ritrova presto ad essere l'elemento chiave delle indagini: l'assassino torna a colpire, sempre seguendo la traccia dei suoi racconti, ed arriva a lanciare una sfida personale allo scrittore: ad ogni delitto lascerà un indizio sul successivo, ed Edgar dovrà non solo cercare di scoprirlo, ma anche scrivere un nuovo racconto basato sull'omicidio appena compiuto. Se non vi riuscisse, la posta in gioco è molto alta...

Le premesse erano ottime. Un'epoca ricca di controversie, una serie di delitti truculenti, una sfida personale a uno scrittore che è nientepopòdimenoche il maestro (e padre) dell'incubo e dell'orrore.
Purtroppo il legame dell'intero film con le atmosfere e la figura del caro vecchio Poe è labile: il tutto si limita al citazionismo di alcuni dei racconti più noti: "Il Pozzo e il Pendolo", "La Maschera della Morte Rossa", "La Sepoltura Prematura" e qualche altro ancora. Che restano gustosissimi aneddoti per i conoscitori delle opere di Poe, i quali si compiaceranno di averle colte e si divertiranno a fare supposizioni, insieme al protagonista, sulle modalità del prossimo omicidio e sullo sviluppo della trama; ma per tutti gli altri resteranno dettagli.
La figura di Poe, per quanto resa discretamente, è quasi un pretesto per avere un protagonista "diverso dal solito". Il personaggio è riuscito discretamente, e la figura del poeta tormentato ormai ridotto alla miseria è stata addolcita anche con spunti ironici: non l'ho trovato un pessimo tentativo. Tuttavia, se da una parte il personaggio diventa meno leggenda e più uomo, dall'altra perde di spessore e viene ridotto a "personaggio moderno appetibile".

La regia è ben fatta, riesce a creare tensione e i toni della pellicola sono prevalentemente freddi. Tutto in linea con il soggetto, insomma, se non fosse che tutto il film ha un sapore estremamente moderno. Nonostante la cura per le ambientazioni e i costumi, il regista a parer mio non è riuscito a creare quell'atmosfera gotica, cupa e decadente che mi aspettavo da un film incentrato su Poe. Mi aspettavo, insomma, qualcosa che avesse il sapore dei racconti di uno dei miei autori preferiti: un sapore segreto, oscuro, polveroso.
Ma come già detto, Poe è un pretesto per creare un thriller avvincente, ma che con il buon Edgar non centra molto.
Un'impronta marcata e fin troppo evidente della forzata modernizzazione del film è una scena (che non vi spoilero ma chi lo ha visto sa a cosa mi riferisco) particolarmente violenta. A me piacciono abbastanza i film con scene gore, ma in questo contesto l'ho trovato fuori luogo. Nel film vediamo cadaveri per tutti i gusti, ma questa è una violenza superflua: la scena si poteva benissimo gestire in modo diverso e più pertinente. Come già detto, è chiaro che è stata piazzata lì per dare un contentino agli amanti del sangue, in nome del thriller macabro moderno, dove sembra che ci debba per forza essere almeno una scena disgustosa, o il regista non è contento.

Nel complesso, resta un film godibile, che intrattiene e non annoia affatto. L'ambientazione e il soggetto potevano essere sfruttati meglio, ma mi è piaciuto lo stesso. E penso possa piacere agli amanti del thriller, a quelli del macabro e a quelli dell'horror. Agli amanti di Poe... non ne sono sicuro. Possono goderselo anche loro, se lo prendono per quello che è: un film americano moderno senza intenti particolarmente profondi o artistici.
Non abbiate alte aspettative, e ne resterete soddisfatti.
Come ho fatto io, insomma.

Dessert alle mele express

Facilissimo, rapidissimo, buonissimo

Vi capita mai di aver voglia di qualcosa di dolce, aprite il frigo e non c'è nulla, aprite la dispensa e non c'è nulla tornate ad aprire il frigo e così via, a moto perpetuo?
A me capita spesso.
Ma spesso sono anche troppo pigro per mettermi a cucinare qualcosa e poi lavare tutto il pentolame annesso. E andare al supermercato a comprare qualche schifezza non è proprio la cosa più sana del mondo.
Quindi, poiché il bisogno aguzza l'ingegno, dietro il consiglio di un mio amico ho messo in piedi una ricettina semplicissima e ultrarapida per un dolce buono, facile e veloce da preparare (quasi di sicuro avrete già gli ingredienti a casa), economico e relativamente sano. A prova di scimmia!

Per quattro porzioni (o tre porzioni abbondanti), procuratevi:
  • due mele
  • due uova
  • tre cucchiai di zucchero
  • due cucchiai di farina
  • un bicchiere di latte
  • un limone, un baccello di vaniglia o una stecca di cannella (uno solo di questi tre eh... potete anche ovviare con un aroma alla vaniglia o della cannella in polvere)
Cominciate sbucciando le mele, poi tagliatele in quattro, privatele del torsolo e fate fettine sottili (meno i mezzo centimetro). Mettetele in una pirofila, copritele con la pellicola trasparente, fate qualche buco nella pellicola e infornate a microonde a massima potenza per una decina di minuti.
Mentre le mele cuociono, separate i tuorli dagli albumi, mettete i primi in un pentolino (non accendete ancora il fuoco!), aggiungete lo zucchero e sbatteteli per benino finché non saranno spumosi. Aggiungete la farina e quando sarà ben amalgamata, anche il latte freddo, a filo. Mescolate finché non ci saranno più grumi.
A questo punto, aggiungete l'aroma da voi scelto (indispensabile per toglie l'odore da uovo) e cuocete a fuoco bassissimo finché la crema non diventa abbastanza densa. Qui andate a gusto personale, ma non fatela mai bollire.
A questo punto le mele dovrebbero essere cotte. Toglietele dal microonde, armatevi di coppette, e componete il dolce alternando uno strato di mela e uno di crema, per finire il tutto guarnendolo con le eventuali fettine avanzate.

Questo è tutto, potete gustarvelo freddo o caldo, come preferite!
Una porzione di questo dolce contiene dalle 160 alle 210 calorie (dipende da quanto abbondanti le fate).
Considerando quanto gustoso è, sono pochine, non avete scuse per non provare a farlo!

Fresh Farmacy

E' tutto rosa porcellino, ma ha le palle cubiche

Ogni tanto, io provo a spiegare ai brufoli che non sono i benvenuti. Loro, purtroppo, non mi ascoltano. E allora è guerra.
Penso ci siano poche cose che detesto quanto i brufoli... se ne vedo uno sulla mia faccia, DEVE SPARIRE. Immediatamente.
Purtroppo ho passato un periodaccio, mi sono ritrovato quasi a livelli di acne su tutta la faccia. Brutta cosa. Dopo aver letto le varie possibilità (tra cui trapianto facciale immediato), mi sono armato, tra le altre cose, di un bel pezzettone di Fresh Farmacy.

Lush ci dice:
Noi vi abbiamo fatto questo sapone detergente per il viso (ma anche per il corpo, se il problema è diffuso) ma non è il caso d’iniziare a mangiare schifezze: quelle non fanno mai bene! Fresh Farmacy invece fa molto bene. Con argille detergenti, lavanda e tea tree contro batteri e impurità, rosa e camomilla lenitive contro i rossori e sambuco per una pelle morbida. Si può usare dopo aver preso il sole, contro l’acne e l’eczema, e per gestire i brufoli più infidi. I teenager non devono mai rimanere senza!

Quindi, un prodotto super cazzuto contro i brufoli, a quanto pare. Sono partito senza aspettative altissime; si sa, l'acne è una brutta bestia e spesso non ci si può far molto (smettere di mangiare porcherie aiuta però).
A naso (letteralmente) non dice un granché. Non ha nemmeno un profumo, solo un vago odore di pulito che non guasta mai. In questo senso può accontentare un po' tutti: chi non ama le pofumazioni intense sarà contento, e chi le ama per una volta ne può fare a meno.
Una volta applicato sul viso, ha un forte odore di argilla, ma anche quello non è un male. A me non dispiace, ma in ogni caso non è nè dolce, nè speziato, nè fiorito: sa di argilla e basta.

Ma veniamo alla cosa che interessa di più: funziona? E' davvero un killer?
Oh si, eccome.
Ovviamente non si possono chiedere miracoli dopo il primo utilizzo, ma dopo una settimana i risultati si vedono, eccome. Vista la mia situazione, l'ho usato mattina e sera per una decina di giorni (ora lo uso solo la mattina) e l'effetto è stato, se non strepitoso, quanto meno ottimo.
Non aspettatevi che faccia scomparire i brufoloni giganti, quello no, però fa riassorbire in fretta quelli sottocutanei e secca altrettanto velocemente quelli in superficie. Per quanto riguarda i brufoletti piccoli e bastardi o i punti neri invece, a quelli non lascia scampo: ha un impasto ruvidino, che funziona come uno scrub leggerissimo, che li elimina dopo un paio di utilizzi.

A proposito di utilizzo. Io consiglio di lavarsi il viso con acqua molto calda per dilatare i pori prima di insaponarsi per bene. Non fa molta schiuma, ma produce una specie di pappetta biancastra (la famosa argilla) che potete sciacquare subito o lasciare in posa un minuto o due. Io preferisco, se ho tempo, tenerlo pochi minuti sulla pelle, finché non inizia ad essere più secco: è una mini maschera all'argilla.
Una volta ripuliti, sentirete la pelle fresca, tonificata ma mai secca: il resh Farmacy pulisce e reidrata allo stesso tempo, lasciando la pelle morbida ed eliminando lo schifoso effetto lucido.

Se avete problemi grossi di guerra ai brufoli, lo consiglio caldamente,magari associandolo ad altri prodotti, come il Brufolo Bill o la maschera Cosmetic Warrior (di cui vi parlerò più avanti!), e ovviamente cercando di mangiar sano, nel frattempo!

Cosa ci trovate dentro (esattamente):
Polvere di Calamina (Calamine), Propylene Glycol, Decotto di Camomilla (Anthemis nobilis), Decotto di Sambuco (Sambucus nigra), Olio di Colza; Olio di Cocco (Brassica napus; Cocos nucifera), Sodium Lauryl Sulfate, Sodium Stearate, Sodium Hydroxide, Acqua (Aqua), Olio Essenziale di Lavanda (Lavandula augustifolia), Olio Essenziale di Camomilla Blu (Matricaria chamomilla), Olio Essenziale di Tea Tree (Melaleuca alternifolia), Essenza Assol uta di Rosa (Rosa damascena), Glicerina Vegetale (Glycerine), Sale (Sodium chloride), EDTA, Tetrasodium Editronate, *Limonene, *Linalool, Profumo (Parfum).

Quanto vi costa:
Panetto da 100 grammi € 6,95
Panetto da 200 grammi € 13,90
Dura abbastanza a lungo, a meno che non siate costantemente invasi di brufoli, con 100 grammi dovreste risolvere il problema. E ve ne avanzerà pure.

Il carlino

"Derp" disse Dio. E il carlino fu.

Nonostante il blog si chiami "due gatti neri" (le bestiacce che attualmente infestano casa mia), sono e sono sempre stato un grande appassionato di cani. Grandi o piccoli, di razza o meticci, non importa: li adoro.
Quindi inizio questa rubrichina (che non sarà invasiva, promesso, come tutto il resto farò un post ogni tanto), dedicata alle varie razze canine.
Questo perché le notizie che si trovano in Internet sono spesso vaghe, e ancora più spesso fanno sembrare qualsiasi razza il cane perfetto per voi. Cercherò di sfatare alcuni miti, sottolineando i pregi ma soprattutto i difetti e le esigenze di ogni razza che prenderò in esame. Almeno così uno sa a cosa va incontro portandosi a casa un cane.
Pertanto, le informazioni che metterò nelle varie schede non saranno pescate solo da internet o dai libri: saranno soprattutto esperienze personali con la razza in questione, unite a quello che mi hanno detto amici proprietari della suddetta e allevatori competenti (giro parecchio per le mostre canine, e non c'è volta in cui non mi fermi a parlare con gli allevatori dei pro e dei contro della razza che selezionano).
E comincerò la rubrica con il cane al contempo più brutto e più bello del mondo: il carlino.

Il carlino è una razza da sempre utilizzata come cane da compagnia.
Di origini cinesi, la linea più diffusa ad oggi deriva dagli incroci e dalla selezione svolta in Inghilterra.
Di piccola taglia, non dovrebbe superare gli 8 chili di peso, ha un unico standard: se cercano di rifilarvi un "carlino nano", stanno cercando di fregarvi. Si tratta di esemplari affetti da nanismo: un difetto genetico che porta tali soggetti ad avere grossi problemi di salute e vita breve.
Il muso schiacciato e derposo lo rende inconfondibile, che sia nero o panna.
Muscoloso, tarchiato, con l'aria costantemente impegnata, è un cane affettuosissimo, intelligente, estremamente espressivo e attaccato al padrone a livelli morbosi. E pur di stare con le persone che ama, si adatta a qualsiasi casa, ambiente o viaggio.
Perfetto per le famiglie con bambini, si lega in modo quasi ossessivo a tutto il nucleo famigliare, soffrendone molto la separazione da esso. Non disdegna essere coccolato dagli estranei, ma è alla famiglia che rivolge tutto il suo incondizionato amore. Proprio per questo suo attaccamento al limite della dipendenza, può essere un buon cane da guardia.
Ma prima di decidere che questo esserino appiccicoso è il cane perfetto per voi, ci sono diverse cose da prendere in considerazione.

Igiene:
La tolettatura di questo mostriciattolo è semplice: visto il pelo raso, una spazzolata ogni tanto può andare più che bene. Particolare attenzione invece va rivolta al muso: nelle pieghe tendono ad accumularsi le secrezioni degli occhi. Una volta al giorno, oppure un giorno si e uno no, bisogna pulirlo, con delicatezza, con un panno morbido e umido (usare acqua tiepida o camomilla), per evitare dermatiti e cattivi odori.

Esercizio fisico:
Nei primi anni di vita tende ad essere molto attivo, soprattutto gli esemplari maschi... ma si impigrirà rapidamente dopo il secondo o terzo anno di età.
E' un cane giocherellone che condividerà con entusiasmo qualsiasi gioco gli proporrete. Per le passeggiate è un altro discorso. Essendo pigro, è facile che non chieda di uscire. Ebbene, dovete costringerlo voi. Una passeggiatina di mezz'ora, ogni giorno, è l'ideale per tenerlo in forma, evitare il sovrappeso (molto comune in questa razza), allontanare ansie e disturbi da separazione e mantenerne la mente e il metabolismo attivi.

Educazione:
Essendo giocherellone e quasi dipendente dal contatto diretto con il padrone, è un cane portato ad un apprendimento rapido attraverso il gioco.
E' essenziale abituarlo a restare da solo per qualche periodo di tempo. Essendo attaccatissimo al padrone, se non è abituato a reggere la solitudine, anche poche ore di distacco possono causargli ansie e depressione. Potreste ritrovarvi con un cagnolino piagnucolone, che ulula e uggiola per ore, o che addirittura si rifiuta di mangiare.

Attenzione a:
Il carlino è un cane delicato. Il muso schiacciato può renderne difficile la respirazione, soprattutto in mesi molto caldi. E' quasi obbligatorio, d'estate, assicurargli un ambiente fresco, se non volete che vi faccia una sincope. Nei mesi molto freddi, invece, necessita di poter stare al calduccio.
Anche la pelle è delicata: questa razza è soggetta a dermatiti. Questo, unito al fatto che è un cane goloso e pigro, impone al proprietario una grande attenzione alimentare, per evitare di avere un cane rognoso o ciccione. Scegliere cibo di buona qualità ed evitare qualsiasi spuntino proveniente dalla tavola è obbligatorio.  I carlini ciccioni saranno anche buffi,  ma rischiano cose poco piacevoli come infarto e gravi problemi respiratori.
Gli occhi sporgenti del carlino sono anch'essi delicati: non strizzatelo troppo, potreste causare anomalie nella pressione.

Cose poco piacevoli:
A causa del muso schiacciato, è un cane rumoroso anche quando respira (anche se gli allevatori stanno lavorando per eliminare l'andazzo asmatico), e di notte russa come un motocarro.
Il muso, se non si tiene pulito, tende a puzzare.
Se non viene educato fin da piccolo a stare da solo, soffre di ansia da separazione.

Quindi, è un cane che vi darà tutto se stesso, senza alcuna riserva. Ma da parte vostra ci dovranno essere altrettante premure per salvaguardare la sua salute fragile e il suo costante bisogno di attenzioni.

L'animale d'allevamento

Breve ma intenso

Oggi vi parlo di un libretto da leggere in una serata.
Sono una settantina di pagine, non avete scuse per tirarvi indietro. E' uno di quei libri piccini che danno con il Sole 24 Ore, che non costano nulla (2 euro insieme al giornale), quindi vi invito a dargli una possibilità.
Quindi, vi parlo un po' de "L'animale d'allevamento"  di Kenzaburo Oe.
Anzi, prima dico giusto due cose sull'autore. Come si può dedurre dal nome, si tratta di un giapponese, vincitore del Nobel per la letteratura, oltre a numerosi altri premi letterari; la sua produzione verte intorno alla società giapponese nel periodo delle due Guerre Mondiali.

La trama del libro è molto semplice: nei pressi di un villaggio giapponese, nel quale il cibo scarseggia per via dei bombardamenti che hanno tagliato le principali vie di comunicazione con la città, precipita un aereo americano.
Viene riportato al villaggio l'unico superstite, un enorme nero, che se inizialmente suscita paura nei bambini quanto negli adulti, presto diventa parte integrante del villaggio. I bambini soprattutto si affezionano a lui e ne fanno il loro animale da compagnia.

Se la trama può essere banale, la narrazione non lo è affatto. Tutto ci viene raccontato dal protagonista, un bambino nella delicata fase di transizione tra infanzia e prima adolescenza.
Lo stile è pacato, descrittivo. L'autore si sofferma su molti particolari, creando un quadro ricco e vivo dell'ambiente, tutte caratteristiche tipiche degli scrittori orientali. C'è l'amore per il dettaglio, per il gesto, per la frase sottointesa.
I personaggi sono persone vere: anche qui, in poche righe, prendono forma, colore, odore.
In poche pagine, ci vengono mostrati tantissimi dettagli della società e della situazione dell'epoca: villaggi poveri dove il cibo scarseggia, città ostili, rapporti umani comunque saldi, per quanto rozzi e quasi "primitivi". E' la realtà del "piccolo villaggio", nel quale i bambini crescono quasi allo stato brado, andando a caccia di cani selvatici e facendo il bagno nel fiume, tutti insieme, maschi e femmine.
Per i bambini, la guerra è un concetto lontano e astratto: c'è meno cibo, si, ma la vita continua come sempre.
Ci vengono descritti, attraverso gli occhi del protagonista, la differenza tra la realtà rurale e quella cittadina, l'aperto disprezzo che la gente di città mostra verso gli abitanti del villaggio, la crudeltà istintiva e innocente tipica dei bambini e, anche, i primi giochi vagamente erotici che ne risvegliano la sessualità ancora sopita (un rituale istintivo ma lungi dall'essere compreso appieno).
Gli adulti sono esseri strani, con rituali conosciuti e accettati anche se non del tutto compresi: fanno parte della vita dei bambini, che li accettano così come sono, attirati da essi e dal loro mondo pieno di cose proibite.
La violenza esiste, fa parte di tutti i giorni: dai bambini che si picchiano per ottenere il rispetto del gruppo, agli animali selvatici a uccidere e scuoiare, ma non è del tipo che fa paura.
Ma l'arrivo del prigioniero nero è per il protagonista l'inizio di una rapida e forzata marcia verso la maturità.
Se infatti l'andamento generale del libro è lento e quasi "sonnacchioso", nelle ultime pagine subisce un'accelerazione repentina, sfociando in un'inaspettata violenza.

L'ho trovato un libretto degno di nota, pregevole spaccato della realtà giapponese dell'epoca, tanto caldo nella descrizione di ambienti e abitudini, quanto freddo nell'esporre situazioni che, viste dal lettore che è privo dell'innocenza e dell'ingenuità del bambino, risultano spietate.

E' possibile, in una sola estate, passare dall'innocenza dell'infanzia ad una completa e consapevole accettazione della vera violenza e della morte, giustificate o meno, come parte integrante della vita?

Arcani Maggiori ( 0 )

E con il Matto abbiamo finito!

E' stata una settimana di sfacelo totale, e mi sono bellamente dimenticato del blog. Proprio ora che avevo praticamente finito questo lavoraccio sugli Arcani che alla fin fine ha occupato troppo spazio.

Ma finalmente oggi concludo e vedo di tornare ad un ritmo di post decente, variando gli argomenti come sempre. Del resto, in queste due settimane ho raccolto parecchie cosette di cui parlarvi.
Vediamo quindi l'ultima carta, l'Arcano senza numero (generalmente indicato come  Arcano numero 0), il Matto.

0. Il Matto
Il Matto è la carta di colui che vaga senza meta, libero, ma incapace di condurre se stesso. Ma è anche la carta dell'età giovanile, quando si è imprevedibili, entusiasti, stravaganti e impulsivi. In un certo senso, è anche l'Arcano della genialità incompresa e dell'astuzia. Prevede azioni avventate, avventura, una ricerca di nuove strade, anche contro la ragione.
E', in un certo senso, come il matto sulla collina dei Beatles: deriso o schifato da tutti, si, ma intanto vede il tramonto del sole e il mondo girare.
Carta dritta
E' una carta ambigua, non necessariamente negativa. Può indicare genio o follia (spesso la differenza tra le due cose è molto sottile), azioni compiute senza averci pensato bene. Raccomanda di cercare di ragionare, pur seguendo il proprio cuore. In un certo senso può invitare alla modestia e ad essere meno permalosi (il matto, anche se deriso, non se la prende). 
Carta rovesciata
In questa posizione, prevalgono i significati negativi: inesperienza, superficialità, rischi inutili che possono essere evitati. Siamo irresponsabili e preda delle nostre paure. Può anche indicare mancanza di intraprendenza, rassegnazione, conformismo e passività: abbiamo perso il nostro fanciullino interiore.

Concludo questa sfilza di post con qualche consiglio pratico sull'interpretazione.
A parer mio gli Arcani Maggiori sono più che sufficienti per una lettura generale,e  offrono spesso un responso molto diretto, mentre l'utilizzo dei Minori consente di scoprire più dettagli.
C'è chi sostiene che per una lettura delle carte non sia necessario prendere in considerazione la posizione dritta o rovescia, in quanto ogni lama contiene in sè un lato positivo e uno negativo: l'interpretazione corretta sta nel relazionarle con ciò che le circonda.
io penso che non sia un caso se una carta si presenta in un modo piuttosto che in un altro, e prediligo differenziare dritto e rovescio.
In ogni caso, il vostro mazzo personale sa come voi andrete a leggerlo e risponderà di conseguenza (altro motivo per cui non si dovrebbe assolutamente prestare il proprio mazzo a terzi).
Sarò ripetitivo, ma ci tengo a sottolineare che la lettura delle carte è fortemente legata alle sensazioni e all'ispirazione del momento, ma tornare su una lettura a mente fredda può essere utile per scoprire significati più profondi, che spesso non emergono ad un primo esame.
Quindi, vi invito a provare, se sete interessati, partendo dagli Arcani Maggiori. C'è chi preferisce usare solo quelli oppure l'intero mazzo, ma raramente si utilizzano solo i Minori. Questo perché la comparsa di un Arcano Maggiore in una lettura è sempre un segnale forte, rimuoverli dal mazzo sarebbe invalidante.

Per gli schemi da utilizzare, ne ho già proposto qualcuno e ne illustrerò altri in futuro: ma nulla vieta di creare un metodo personalizzato con il quale ci sentiamo pi a nostro agio.

E finalmente abbiamo finito! Da domani si torna alla normalità! Yay!

Arcani Maggiori (XIX, XX, XXI)

Stasera gli ultimi tre Arcani numerali!

Sono al penultimo post... ancora non ci credo.
Ci ho messo una vita per completare questo progettino, non pensavo mi avrebbe impegnato così tanto.
Bene, ora concludiamo gli Arcani con il Sole, il Giudizio e il Mondo!

XIX. Il Sole
Eccoci arrivati alla carta più positiva del mazzo. Il sole splende su due bambini: è la fratellanza, la vita serena, le azioni compiute "alla luce del sole". Può portare figli, ma è soprattutto felicità e vita serena. In ambito amoroso, un matrimonio felice e appagante sotto tutti gli aspetti.
In alcuni casi può essere negativa, confrontata con le carte che la circondano: insieme alla Luna, ad esempio, può indicare fasi alternanti di iperattività e depressione.
Carta dritta
Non si può chiedere di meglio da un giro di carte. Rende positive le carte che lo circondano: è il sole che scaccia le tenebre. Ci dice che non ci resta che attendere: i nostri progetti andranno a buon fine
Carta rovesciata
Anche rovesciato, il sole continua a brillare, pur offuscato dalle nuvole. Ci dice che probabilmente non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo e delle cose belle che ci circondano. Può evidenziare anche insoddisfazione e mancanza di senso pratico.

XX. Il Giudizio
Il Giudizio è la carta della resurrezione, appunto del Giorno del Giudizio. Se è in corso una convalescenza, è in fase di miglioramento e ripresa. Un po' come la Giustizia, però, porta buone nuove a chi agisce correttamente, sottolineando che è necessario agire ascoltando il proprio spirito. Indica anche rinnovamento e nuove energie ed entusiasmo per un progetto.
Carta dritta
E' favorevole a chi agisce nel giusto, promettendo nuove ispirazioni, trasformazione e liberazione dai legami fisici e spirituali. Ci dice che dobbiamo liberarci dalle nostre inibizioni. In ogni caso, se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato, tutti i nodi verranno al pettine. 
Carta rovesciata
E' la carta della rottura e dell'incomprensione. L'angelo che suona la tromba porta cattive notizie. Qualcuno è in procinto di lasciarci, rompendo i rapporti con noi, o è in vista un fallimento. E' indice anche di esaltazione eccessiva e perdita del contatto con la realtà.

XXI. Il Mondo
L'ultimo Arcano è quello della completezza. Il Mondo, rappresentato da una donna, è simbolo di armonia, integrità, fedeltà e perfezione. "Mondo" è inteso anche nel senso di "puro". I nostri obiettivi si avvicinano, stiamo per raggiungere un completamento fisico o spirituale. E' anche il simbolo dell'utero e del ventre materno, fonte di vita.
Carta dritta
Insieme al Sole, è la carta più favorevole del mazzo. Indica completezza, riuscita in ogni impresa, amore e bellezza. Possiamo realizzare tutto ciò che vogliamo, e spingerci anche oltre. I nostri problemi si risolveranno, ci sarà un lieto fine. 
Carta rovesciata
Cioè che è "mondo" diventa "immondo". Stiamo perdendo tutto ciò per cui abbiamo lottato, dobbiamo riflettere bene sul da farsi. Sono in vista fallimenti, cattivi pensieri, imperfezione fisica ma soprattutto morale. L'ambiente che ci circonda ci è ostile.

Arcani Maggiori (XVI, XVII, XVIII)

Oggi il sedicesimo, diciassettesimo e diciottesimo Arcano

Andiamo verso la fine del mio periodo di studio più approfondito degli Arcani Maggiori e quindi anche di questa serie di post.
Senza indugiare oltre, vediamo la Torre, le Stelle e la Luna!

XVI. La Torre
Non è un Arcano rassicurante, a partire dalla sua raffigurazione: una torre che, colpita da un fulmine, cade in frantumi. E' legata al mito della Torre di Babele: rappresenta orgoglio, superbia e delirio di onnipotenza: chi vuole troppo e aspira a cose troppo grandi è destinato al crollo. Significa anche che le nostre presunte fondamenta (intellettuali, morali, fisiche) non sono forti come pensiamo e la situazione che abbiamo costruito basandoci su di esse è destinata al crollo.
Carta dritta
E' sfavorevole a qualsiasi impresa, ci dice che sarebbe un rischio troppo grande e che non abbiamo la possibilità di farcela. Se qualcosa è già in corso, commetteremo grossi errori, il fallimento è inevitabile. A questo punto, meglio lasciare che gli eventi seguano il loro corso, per riprendere da zero. Lasciamo che la Torre crolli e ricominciamo dal primo mattone. 
Carta rovesciata
In questa posizione è ancora più sfavorevole. In ambito amoroso rappresenta tradimento, in affari perdita economica, tracollo finanziario, per quanto riguarda la salute grossi problemi. Può anche indicare una profonda crisi esistenziale. Abbiamo rivoltato la nostra vita, non siamo più in noi stessi.

XVII. Le Stelle

Si tratta di un Arcano piacevole, anche se un po' sibillino. Si può interpretare secondo il proverbio "avere una buona stella": indica infatti carriera e riuscita negli affari, ottimismo, speranza e prosperità. Ma non solo. E' anche la carta dell'innocenza, del sogno, della creatività e de lato inconscio di noi (che si manifesta appunto nel sogno).
Carta dritta
E' estremamente favorevole a "ciò che verrà". Le Stelle sono dalla nostra parte, dandoci  fortuna e ispirazione per realizzare le nostre idee. E' simbolo di candore, buon umore, gioia e ingenuità (aspetti non sempre del tutto positivi, controllare che non siano esasperati dalle carte che seguono). 
Carta rovesciata
E' la sfortuna nel senso più stretto del temine. Il cielo si rivolta e ce lo troviamo sotto ai piedi, cadendo nella sua oscurità, ottenendo pessimismo, invidia, morbosità, depressione. Ma le Stelle brillano ancora: pur nella sfortuna abbiamo ancora una possibilità. Può rappresentare anche un eccessivo lasciarsi andare a voli di fantasia, alla perdita del contatto con la realtà.

XVIII. La Luna
La Luna è un Arcano ingannevole: promette cose poco chiare, segreti. Il sentiero irradiato di luce lunare non è mai delineato chiaramente, e non possiamo renderci conto dei pericoli e delle minacce che ci attendono. Siamo minacciati da pericoli fisici o calunnie, non riusciamo a vedere le cose come stanno.
E' fortemente legata all'esoterismo, alla magia e al sogno.
Carta dritta
Ci dice di fare molta attenzione a chi ci circonda: potrebbero essere falsi amici. Qualcuno ci vuole male, spettegola sul nostro conto o sta complottando contro di noi. I consigli che stiamo ricevendo non sono buoni. In una lettura sull'amore, spesso indica possibile tradimento. In ogni caso, qualcosa di spiacevole sta accadendo alle nostre spalle.
Carta rovesciata
Rovesciata la carta, il sentiero è ancora più difficile da seguire. Aumentano quindi gli aspetti negativi: se avevamo dei sospetti che qualcosa non andasse bene ora sarà chiaro a tutti che effettivamente bene non va, le calunnie e le maldicenze trovano terreno fertile, le nostre convinzioni iniziano a vacillare. Tuttavia, forse il consultante non ha poi la coscienza così pulita, e i pettegolezzi sono fondati.

Arcani Maggiori (XIII, XIV, XV)

Oggi vediamo il tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo Arcano

E sono sempre sempre in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Cosa ho fatto negli ultimi giorni invece di proseguire con il lavoro sugli Arcani? sono stato ore e ore a cucire un maledetto cappotto, e ora ho i calli sulle dita.
Ora che ho quasi finito con quello, vediamo se riesco a concludere i post sugli Arcani.
Oggi vediamo la Morte, la Temperanza e il Diavolo.

XIII. La Morte
Non è piacevole, per il consultante, veder spuntar fuori questa carta. Si tratta di un Arcano che incute paura ma non è strettamente negativo ed è sempre legata alle carte che la circondano. In genere infatti non indica la morte fisica, ma la fine di una situazione, la chiusura di un ciclo; e poiché ogni morte presuppone una rinascita, questo Aracno è la carta del cambiamento.
India pericolo quando è accompagnata a carte come il Diavolo, la Torre, il Carro rovesciato o carte di Spade.
Carta dritta
Rappresenta il rinnovamento o un grande cambiamento indipendente dalla nostra volontà (infatti prima o poi la morte raggiunge tutti). Ci dice che è il momento di gettare ciò che ci impedisce di godere appieno della vita (persone poco fidate, paure o vizi) e di reagire. Raccomanda comunque prudenza. 
Carta rovesciata
In posizione rovesciata si tratta di una carta particolarmente complessa e influenzata da ciò che la circonda. Può infatti rappresentare sia un aggravamento della situazione corrente, portando a malattia, disonore, corruzione e morte fisica, sia una definitiva liberazione, anche se forse dolorosa.

XIV. La Temperanza
La Temperanza è rappresentata come una donna che travasa l'acqua da un vaso ad un altro, senza rovesciarne nemmeno una goccia. PEr fare un'operazione simile è necessaria calma e autocontrollo. E proprio questo rappresenta questo Arcano: moderazione, serenità, disciplina, pace interiore.
E' anche simbolo di educazione, affabilità e buone maniere.
Carta dritta
Rappresenta il giusto equilibrio, e fa da freno alla passione smodata e ai desideri esagerati. Rende più favorevoli le carte che la circondano e ci invita a guardare dentro di noi per trovare le risposte che cerchiamo
Carta rovesciata
Si rovescia la carta e si rovescia anche l'acqua da travasare: ansia, fretta e disordine. Ci avvisa che stiamo esagerando, che siamo scivolati nella disarmonia e siamo preda di timori che ci stanno facendo sprecare energie. Nelle accezioni più negative è simbolo d depressione.

XV. Il Diavolo
Ecco un'altra carta di non così immediata interpretazione. In generale ha significato negativo, in quanto è la vittoria degli istinti sulla ragione, l'uomo che si trasforma in bestia. Ma è anche la carta del magnetismo, della volontà, della passione e della creatività sfrenate, del genio per il quale non esistono Bene e Male.
Carta dritta
Come già detto, in generale è sfavorevole. Può avvertirci di un pericolo, ricordandoci che nonostante tutto siamo fragili e deboli. Ci dice di fare attenzione alle amicizie che scegliamo e a possibili cattivi consigli. Ma nel contempo significa anche che siamo forti e possiamo far avverare ogni nostro desiderio, a patto di agire con molta prudenza, senza lasciarci prendere la mano. Insomma, c'è un grosso potenziale, ma si perde in una vita o un carattere sregolati
Carta rovesciata
Rovescia, questa carta peggiora il suo significato se circondata da carte negative. Al contrario, se intorno ci sono carte positive, indica la liberazione da un pericolo. Le difficoltà si appianano. Re riferita al consultante, è simbolo di redenzione dai vizi. Ma dobbiamo essere disposti a rischiare molto, per tornare a dare un senso alla nostra vita.

Terra!

Tantissima roba pressata in trecento spassose pagine

Mi sono preso un paio di giorni di riflessione prima di recensire questo libro, dopo aver finito di leggerlo.
Un mesetto fa una mia amica mi ha prestato questo Terra! di Stefano Benni; a lei l'autore piace molto, ma io ho cominciato le lettura senza nessun tipo di aspettativa. Non conoscevo Benni, ma so che è un autore particolare... e con autori di questo tipo preferisco affrontare i loro libri così.

Vediamo la trama.
Siamo nel 2156. Dopo la Sesta Guerra Mondiale, la Terra è stata completamente trasformata. La superficie è coperta di ghiaccio e le maggiori città sono state ricostruite sottoterra, e il cielo è oscurato a causa dell'inverno nucleare. E' in corso una grave crisi energetica, visto che le fonti primarie sono ormai esaurite.
Le tre maggiori potenze sono la Federazione Sineuropea, l'Impero Sam (Giappone) e l'unione Aramerussa.
Un giorno arriva sulla Terra un messaggio straordinario: sembra che un gruppo di esploratori spaziali abbia scoperto un pianeta ricchissimo e molto simile alla Terra di duemila anni prima.
Avrà quindi inizio alla corsa per il pianeta della quale saranno protagoniste le tre superpotenze sopracitate.
Il mistero più grande però è legato al messaggio stesso: nessun computer riesce a calcolare da dove e quando sia arrivato, né la rotta precisa da seguire. Sembra che tutta la faccenda sia legata in qualche modo alle antichissime rovine Inca che recenti scavi stanno lentamente portando alla luce.

Questa è la trama in breve. Ma l'autore ci ficca dentro di tutto, a cominciare da un impressionante carosello di personaggi.
Abbiamo un ragazzino prodigio, un telepate cinese e una giapponese, due generali giapponesi pure loro, un meccanico italiano, un avventuriero spaziale africano, un ingegnere rimasto per anni in orbita attorno al Sole, un imperatore arabo, il suo consigliere e il suo indovino, ministri europei, due capitani americani, un vecchio e una ragazza inca, un'ape, un supercomputer, un robot, una strega, un uomo serpente, una torma di topi, un complesso di musica elettronica femminile.... e altro ancora.
In alcune situazioni Benni riesce a gestire bene i personaggi e il rapporto tra di essi, dando loro corpo in poche righe. In altri casi decisamente no, e restano abbastanza bidimensionali. Alcune reazioni e interazioni risultano artificiose e forzate.
Lo stesso dicasi per tutto il libro.
Si, vi ho già detto la trama, ma l'autore inserisce in continuazione tanti, tantissimi episodi secondari. Sono, dal primo all'ultimo, tutti spassosissimi. Ma anche qui, spesso spezzano troppo il ritmo narrativo, senza aggiungere nulla alla trama principale. Ci si perde un po', insomma.
Penso sia questo il più grande difetto del libro: l'autore non riesce a gestire tutti i personaggi e le situazioni che ha creato (c'è tuttavia da dire che è stato il suo primo romanzo). In queste pagine c'è una grande anarchia di idee, situazioni e narrazione. Non è necessariamente un male, ma la sensazione che ho costantemente avuto è stata che il libro mancasse di "corposità".

La trama è interessante, offre numerosi spunti filosofici e il libro è incredibilmente attuale (anche se ha i suoi annetti, essendo datato 1983). Infatti, affiancati alla missione principale, insorgono i problemi dell'ipotetica colonizzazione del nuovo mondo, legati alla guerra, agli interessi commerciali, alla pubblicità.
Benni sfrutta benissimo tutte le possibilità di sbeffeggiamento e non risparmia nessuno: prende a schiaffi la politica, il consumismo, e contemporaneamente la religione, l'eccessivo misticismo e la mentalità prettamente fredda e scientifica.
Quello che manca davvero secondo me è il ritmo. Troppo incostante, una trama principale troppo frammentaria e continuamente interrotta da aneddoti vari; complice anche la relativa brevità del libro.
C'è la missione principale, le paraonie del re arabo, la situazione dei topi giapponesi, un racconto sulla creazione degli animali, le tribolazioni di un computer, uno spazioporto artificiale, la storia di un cacciatore di comete, ipotesi coordinate da un racconto sul concetto di intelligenza aliena, leggende inca, Cappuccetto Rosso in versione nera, un pianeta pieno di cani, una coltivazione di organi, città multilivello con videogiochi mortali, un giornalista in coma, la rievocazione di una guerra discografica... e poi?
Insomma, quante cose si possono umanamente gestire in trecento pagine?
So che è un libro satirico camuffato da romanzetto comico di fantascienza, ma ad un certo punto ti gira un po' la testa.

Nonostante le critiche che ho appena fatto, è un libro che consiglio caldamente.
E' vero che in troppi punti risulta inconsistente, ma è un notevole attacco alla società.
E poi, diciamocelo, è spassosissimo. Fa pensare e fa ridere (entrambe le cose in larga quantità). Magari non c'è da spanciarsi perennemente dalle risate, ma alcuni passaggi sono talmente arguti che è impossibile non sghignazzare, almeno un po'.

Magia Nera

D'ora in avanti nel mio bagno questo non mancherà mai

Vi avevo detto che mi sarei fermato con i post sui tarocchi per un po', e mantengo la promessa.
E torno a parlare di cose lushose.
In questi giorni mi sono letteralmente innamorato del balsamo esfoliante Magia Nera. Era da tanto che volevo prenderlo, ma visto il prezzo ho sempre desistito. Alla fin fine mi sono fatto coraggio, ho rinunciato a un paio di pacchetti di sigarette e me lo sono portato a casa.

Lush ci dice:
Per i momenti in cui siamo stufi di avere il cuore tenero, ecco una barretta da doccia punitiva con un'anima da vichinga e una combinazione di ingredienti da strega cattiva.
La polvere di pomice e i piccoli granuli di carbone di legna riservano alla pelle un'esfoliazione vigorosa e rigorosa, ma senza intenti diabolici.
Strofinate la barretta sul corpo bagnato, pulitevi bene in doccia e sarete levigati, morbidi grazie al burro di cacao ma soprattutto profumati con un oscuro (e super dolcissimissimo) profumo di ciliegie e frutti di bosco estratto dal succo di ribes.
Vista la mia tendenza ad avere la pelle un po' bastarda (tende a fare effetto grattuggia con facilità... ma uno scrub troppo aggressivo la secca e quindi siamo punto e accapo), sono sempre alla ricerca di cose esfolianti/idratanti/miracolose.
E questo prodotto, per la mia pelle, è fantastico.
Ha un effetto scrub non indifferente: gratta abbastanza. Ma allo stesso tempo idrata la pelle che è una meraviglia.
Per i miei gusti è perfetto: gratta via tutto il superfluo e poi reidrata la pelle con il burro di cacao. Ed è proprio la consistenza che si ottiene dopo averlo usato: sarete burrosi e lisci.
Dimenticavo che mentre la userete assumerete un bel colore viola che vi calerà nel ruolo temporaneo di mirtilli giganti semoventi.

E amo anche il profumo di questo prodotto. Sa proprio di frutti di bosco... è tanto appetitoso che vien voglia di mangiarlo (ammetto che io e mia morosa in un attacco di imbecillità ci abbiamo provato e no, non è buono da mangiare).
La fragranza resta sul corpo molto a lungo, se fate la doccia la mattina continuerete a sapere di ciliegia fino a sera.
E questo potrebbe essere un punto a sfavore. Si tratta infatti di un profumo molto dolce e persistente, che non tutti potrebbero gradire. Per quanto a parer mio è adattissimo anche alla pelle maschile, non penso che a molti ragazzi e uomini sorrida l'idea di profumare come una torta di mirtilli. A me garba parecchio (complice il fatto che la mia ragazza lo trova irresistibile), ma de gustibus.

Consiglio di non usarlo sotto la doccia, ma di fare come per i grattini: usatelo si sulla pelle bagnata ma tenendolo alla larga dall'acqua corrente. Vi durerà di sicuro di più.
Ah, un'ultima cosuccia positiva: esclusa una percentuale di profumo sintetico, è un prodotto completamente naturale. Il che non guasta mai!
Che dire, era da quando ho provato il Biancaneve che un prodotto non mi entusiasmava così tanto.

Cosa ci trovate dentro (esattamente):
Burro di Cacao (Theobroma cacao), Olio di Macadamia Biologico (Macadamia ternifolia), Laureth 4, Carbone di Legna in Polvere (Charcoal), Pomice (Pumice), Profumo (Parfum), Olio Essenziale di Bergamotto (Citrus aurantium bergamia), Essenza Assoluta di Ribes Nero (Ribes nigrum), Olio Essenziale di Cipresso (Cupressus sempervirens), Limonene, Linalool.

Quanto vi costa
Panetto da 95 grammi € 8,50

Arcani Maggiori (X, XI, XII)

Oggi il decimo, undicesimo e dodicesimo Arcano

Con il post di oggi avrò esaminato metà degli Arcani Maggiori, poi per un paio di giorni mi dedicherò ad altro, tanto per spezzare un po', non voglio che diventi un blog monotematico.
Quindi, mettiamoci sotto con la Fortuna, la Forza e l'Appeso.

X - La Fortuna
Chiamata anche la Ruota della Fortuna, è la carta della sorte. La rappresentazione
classica prevede una ruota girata in un senso da una donna e nell'altro da un essere deforme, un mostriciattolo o un diavolo. Questo per indicarci che è sì la carta del progresso (la ruota che gira) e delle vincite, ma che può anche girare al contrario (la bestia che gira la ruota).
E' una carta complessa, che racchiude i poli positivo e negativo, attivo e passivo. Di sicuro non favorevole se seguito da spade o dalla Morte. In ogni caso indica prudenza.
Carta dritta
E' indice di probabilità, ci dice che il momento è favorevole, che la fortuna è dalla nostra e di andare avanti. Indica l'uomo che sa dominare il destino avverso. Attenzione però, si tratta di un equilibrio precario e delicato. 
Carta rovesciata
La ruota gira al contrario:  regresso e involuzione. In affari cattive speculazioni, pigrizia nello studio, in amore fallimento. E' la carta dell'incostanza e del trionfo degli istinti sulla parte nobile dell'animo. Siamo in fondo al pozzo, abbiamo perso il nostro scopo.

XI - La Forza
L'unica carta del mio mazzo di cui non approvo la rappresentazione. In origine è dipinta come una donna che, senza sforzo, tiene aperte le fauci di un leone.
Si tratta infatti della carta del coraggio, della sfida, ma soprattutto della forza interiore (intelligenza e volontà) sopra la forza bruta.
Ci dice che non servono i muscoli per dominare le avversità, di ricorrere al nostro intelletto: un uomo non vale per i suoi muscoli.
A volte viene indicata come ottavo Arcano.
Carta dritta
Assolutamente positiva, soprattutto in una lettura circa ostacoli da superare, premettendo che dobbiamo essere in grado di vincere i nostri istinti. Indica coraggio, lealtà, intelligenza. Ci dice che dobbiamo superare la rabbia e il dolore, abbiamo tutti i mezzi per farcela da soli
Carta rovesciata
Il leone prende il sopravvento: è la rabbia che acceca, la voglia di ricorrere alla forza fisica, la disarmonia tra corpo e mente. Indica arroganza e avidità. Non possiamo continuare così e dobbiamo cambiare la nostra vita. In un certo senso, può anche rappresentare una persona che ruggisce tanto, stupidamente, e non ha nessun valore.

XII - L'Appeso
Ecco un'altra carta che per me risulta complessa, ma alla quale sono affezionato.
E' la carta della trasformazione interiore, del cambiamento: appesi a testa in giù si hanno nuove prospettive.
Ma non sono cambiamenti predestinati, dipendono dai nostri sforzi (e questa carta indica dure prove da superare). Solo se avremo la forza di superarle riusciremo a trasformare noi stessi.
E' legata anche alle tecniche sciamaniche.
Carta dritta
E' il cambiamento, nel bene e nel male; non è una carta nè positiva nè negativa: dipende dalle carte che precedono e seguono. Può indicare il sacrificio che redime e purifica, il successo ottenuto dopo di esso. Un' iniziazione passiva. Ci dice che non ci dobbiamo lasciar travolgere dai desideri, ma è il momento per concedercene... se siamo disposti a pagarne il prezzo. 
Carta rovesciata
I sacrifici diventano inutili. Pur stando appeso, l'uomo torna ad essere dritto, quindi a nulla è valsa questa prova. Indica progetti irrealizzabili, illusioni generate da egocentrismo e capacità sopravvalutate.
Stiamo facendo sforzi inutili e dobbiamo impegnarci di più, o lasciar perdere.

Arcani Maggiori (VII, VIII, IX)

Oggi vediamo il settimo, ottavo e nono Arcano

Si, lo so, avevo detto un post al giorno e ne ho già saltato uno. Provate voi a svitare fottute viti incollate con il cemento per ore e poi ditemi se avete voglia di scrivere.
Comunque! Con un giorno di ritardo, oggi vi parlo del Carro, della Giustizia e dell'Eremita.

VII - Il Carro
Questo Arcano è una carta che parla di fedeltà ed equilibrio (il cavallo o l'asino che pazientemente traina il carro), ma anche di gloria. Sono però necessarie prudenza e precisione nel condurlo lungo la via, attraverso gli ostacoli che si presenteranno lungo il cammino, e capacità di valutare correttamente i pericoli.
E' ovviamente anche una carta di movimento: indica sia un viaggio materiale che temporale (lo svolgersi della vita).
Carta dritta
Abbastanza favorevole, ma va tenuto conto che traina le carte precedenti. In sostanza, se guidato con prudenza, il carro ci può portare fin dove vogliamo (è quindi più favorevole alle persone giudiziose e ordinate). Ci dice che è il momento giusto per intraprendere la via che desideriamo
Carta rovesciata
Un carro condotto male è destinato a rovesciarsi. Ci indica che stiamo marciando verso il fallimento, di fermarci finché siamo in tempo. Contemporaneamente, ci avvisa che siamo poco lucidi e in uno stato di debolezza: non è il caso di sottoporci a grosse fatiche, di eccedere con farmaci, droghe o alcolici.

VIII - La Giustizia
E' la carta dell'armonia, dell'equità e della virtù, ma non sempre è favorevole, solo per chi ha rispettato la legge ed è nel giusto. Indica protezione e guarigione completa per chi ha un equilibrio interiore (l'elemento su cui ci si deve focalizzare nella lettura è infatti la bilancia).
In alcuni mazzi è l'undicesimo Arcano anziché l'ottavo.
Carta dritta
Come già detto, è estremamente positiva solo per una persona retta. Se si è nel giusto non si ha nulla da temere, i risultati arriveranno. Al contrario, ammonisce chi ha la coscienza sporca che presto subirà le conseguenze delle proprie azioni.
Ci avvisa di non eccedere, e di ricordarci che alla lunga i giusti vengono sempre ripagati
Carta rovesciata
La bilancia si rovescia e l'equilibrio si spezza. portando malattia, depressione e insofferenza. Può indicare persone bigotte e ingiuste che ci circondano e di non aspettarci un trattamento equo.
La sentenza che questa carta ci dà è che stiamo combattendo una battaglia persa in partenza: dobbiamo cambiare profondamente (noi stessi o i nostri scopi).

IX - L'Eremita
E' forse l'Arcano a cui sono più affezionato (tra le altre cose è il mio Arcano personale... in futuro vi spiegherò come scoprire il vostro).
E' la carta della prudenza, dell'ascesi e della meditazione, ma anche di solitudine. Rappresenta isolamento e ricerca, passione per la cultura e volontà di accrescere la propria saggezza, ma agendo con umiltà e parsimonia.
Carta dritta
Non è mai positivo o negativo. Illumina le carte alla sua sinistra e rifugge da quelle alla sua destra. Ci dice di usare prudenza e di aspettare in silenzio. Può anche denotare una chiusura eccessiva ai rapporti sociali. Se associato alla salute, indica una vita lunga. Nel complesso invita a riflettere bene su cosa stiamo facendo e di far luce sulla nostra strada prima di procedere
Carta rovesciata
Rovesciato, l'Eremita è sempre negativo. E' simbolo di imprudenza, ipocrisia ed egoismo, oltre al disinteresse per il sapere e il parere altrui. La lanterna si spegne e sopravviene l'oscurità, materiale e spirituale (quindi anche eccessivo scetticismo, scoraggiamento e avarizia).
Abbiamo perso la strada, ma forse siamo ancora in tempo.

Arcani Maggiori: IV, V, VI

Oggi il quarto, quinto e sesto arcano

Secondo giorno della rubrichina sugli Arcani Maggiori. Iniziamo senza preamboli: oggi tocca all'Imperatore, al Papa e agli Amanti.

IV - L'Imperatore
E' una carta che viene spesso associata alla famiglia, ma non è così strettamente legata ad essa. E' indice di sicurezza, autorità, carattere deciso, in quanto l'Imperatore è la carica suprema che si possa desiderare, e in teoria si presume che un imperatore abbia queste qualità. Indica una persona consapevole di detenere grande potere e forza, sovrastando così tutti gli altri.
Carta dritta
Volge al meglio le carte vicine (ma non è mai un buon segno se compare vicino al Matto). Sono in arrivo consigli pratici e favorevoli. Una persona determinata, un capofamiglia autoritario ma benevolo. Colui che è in grado di influenzare gli altri senza lasciarsi influenzare. Consiglia di confidare nella propria energia, se si hanno progetti in corso, i risultati saranno buoni. 
Carta rovesciata
Grossi ostacoli, interiori (soprattutto per gli uomini o le persone a capo di un progetto) o materiali. Il regnante saggio diventa un tiranno. Può avvertirci circa avidità di potere e ingiustizie.
Soprattutto, denota grande immaturità e ci dice che sarebbe ora di crescere.

V - Il Papa
Più propriamente lo ierofante, ovvero una persona dotata di grande prestigio nel suo ambiente. Anche questa carta è vittima della cristianizzazione dei Taroccchi, forse in origine si trattava di un druido.
In ogni caso è una carta legata al mistico e alla spiritualità. Rappresenta colui che possiede una forte vocazione, spirituale o materiale, o il Maestro che inizia i propri discepoli e viene loro in aiuto. E' anche segno di lealtà, sincerità, buoni consigli spassionati. Spesso simboleggia una persona importante per il consultante, raramente il consultante stesso.
Carta dritta
Ci dice che abbiamo raggiunto un equilibrio tra spirito e materia, che abbiamo tratto insegnamenti e siamo maturi (determinati dalle carte che lo precedono). Invita alla meditazione e può avvertire di una particolare vocazione. Può anche dirci che dovremmo cercare i consigli di un Maestro, qualcuno che ne sa più di noi. 
Carta rovesciata
In questa posizione, è strettamente legata agli aspetti negativi della sacralità: bigottismo, moralismo eccessivo o falso, intolleranza verso il pensiero altrui. Il druido diventa un falso profeta, che spinge l'uomo ad abbandonarsi all'istinto.
In generale, ci dice che dovremmo mitigare le nostre idee e che siamo troppo chiusi.

VI - Gli Amanti
Questa carta è anche chiamata l'Amore, ma non sempre ha a che vedere con le faccende di cuore. Combinato con carte di Coppe dritte, di certo indica buone nuove in ambito sentimentale, ma in una visione più ampia comprende tutto ciò che l'amore comporta: ottimismo, buoni sentimenti, desiderio... tentazioni.
E' la carta di chi osa, di chi si lascia trasportare dai sentimenti. L'amore spesso non segue regole prestabilite.
Carta dritta
Anche dritta è una carta duplice e l'interpretazione è strettamente legata alle carte che precedono e seguono. Qualcosa è in arrivo, ma il risultato dipende da noi.. forse potremmo osare un po'. L'esito però è incerto, visto che in amore tutto è lecito. Ci dice di stare attenti, qualcosa sta per succedere
Carta rovesciata
Rovesciata acquista un carattere se non proprio negativo, quantomeno malinconico. E' indice di dubbi e debolezze che verranno a disturbarci. Desideri (d'amore e non) che non vengono realizzati. Può anche dirci che stiamo cedendo a troppe tentazioni e ci stiamo strapazzando troppo... non è il momento di osare.

Arcani Maggiori: I, II, III

Oggi vediamo un po' i primi tre Arcani Maggiori

Visto che mi sto mettendo a studiare i tarocchi in modo un po' più approfondito, condivido con voi.
Da oggi, per una settimana, pubblicherò ogni giorno un post con i significati e le varie interpretazioni di tre Arcani Maggiori.
O meglio, di come li interpreto io. Ognuno coglie sfumature diverse e, vi ricordo, la lettura dei Tarocchi è legata anche all'ispirazione del momento e alla suggestione visiva.

Gli Arcani Maggiori sono le 22 carte più "forti" del mazzo, e danno responsi a volte pesanti. Come ho già detto, a me piace usarle perché non hanno mezze misure, mentre i Minori di solito dimostrano un po' più tatto. In una lettura fatta usando l'intero mazzo, la presenza di Arcani Maggiori è sempre un fattore largamente incisivo.

Ma cominciamo con i primi tre Arcani: il Mago, la Papessa e l'Imperatrice.

I. Il Mago
Chiamarlo Mago in realtà è inaccurato, in quanto la carta rappresenta il Bagatto, un prestigiatore di strada, che è anche un po' giocoliere, un po' indovino, un po' medico.
Generalmente, indica una persona che, insomma, si sa arrangiare, qualcuno che raggiunge i suoi scopi grazi alle abilità personali. Rappresenta creatività, intuito, filosofia.
Carta dritta
In generale positivo. Ci dice che abbiamo le capacità per iniziare un nuovo progetto, o portare a termine la strada intrapresa, approfittando delle proprie doti naturali. In ambito famigliare indica fecondità. 
Carta rovesciata
Si rovescia la carta, cadono gli attrezzi sul tavolo del Mago. Sfiducia nelle proprie capacità ma anche negli altri o un momento di fiacca e indecisione. Le cose non procedono e dipende solo da noi, siamo troppo passivi, dipendiamo dagli altri (temiamo troppo i giudizi esterni).

II. La Papessa
Forse in origine, prima della cristianizzazione dei Tarocchi, questa carta indicava la Natura Madre, o una sacerdotessa dedita al suo culto.
E' simbolo di fedeltà incondizionata, serenità, buoni propositi, madre premurosa. Ma è anche detentrice di saggezza e sapere; è legata all'esoterico e può indicare ricettività divinatoria.
Carta dritta
Porta consigli morali a chi è giusto e dà indicazioni per superare gli ostacoli (ma solo a chi ne è meritevole). Può indicare la consultante, se donna, la madre, più spesso una donna importante nella sua vita (medico, professoressa).
Dà consigli ma non risposte né soluzioni, ci dice però di sviluppare il nostro intuito per un sicuro successo
Carta rovesciata
Fortemente negativa, soprattutto per le donne. Indica immoralità, tradimento all'interno della coppia (se accompagnata da un asso di coppe, divorzio o aborto), superficialità, ignoranza, bigottismo. Una donna che dà cattivi consigli. Siamo senza scopo, ci siamo persi (a livello soprattutto interiore).

III. L'Imperatrice
Simile alla Papessa solo in apparenza, in quanto più legata al mondo materiale, alla famiglia e meno a quello spirituale. E' simbolo di abbondanza e intelligenza, legate a senso pratico e ambizione. Una donna dotata di grande capacità e forza di volontà. Una madre decisa o una donna in carriera (attenzione, in questo caso non è sempre una buona notizia!).
Carta dritta
Favorevole soprattutto nelle letture riguardanti la famiglia: madre autoritaria ma comprensiva, attiva e buona amministratrice dei soldi. Spesso indica che una persona a noi cara ci è vicina e ci darà il suo appoggio
Carta rovesciata
Negativa soprattutto per le donne. E' indice di vanità, soldi spesi inutilmente, aridità sentimentale. Una donna bella, vanitosa, ma vuota. Ci mette appunto in guardia circa un vuoto interiore e circa la necessità di trovare o ritrovare uno scopo (a livello materiale).