No place like home

Staccate la spina, una buona volta

Chiudiamo il mese (pigrissimo) di Luglio in bellezza inaugurando l'ennesima categoria del blog: i giochi online.
Di giochini nel web se ne trovano a palate, ma non sono molti, secondo me, quelli veramente degni di essere provati.La maggior parte sono tower defense, sparatutto, puzzle che per quanto carini e ben fatti lasciano nel cervello il vuoto totale (esattamente quello che c'era prima di aver iniziato a giocarci).
Per fortuna qualcosa di diverso, creativo, innovativo si trova sempre.

Oggi vi parlo di "No place like home". Si tratta di un "escape game", quei giochi dove ci si trova chiusi in una stanza e bisogna cercare di uscirne trovando e utilizzando gli oggetti presenti in essa e spesso risolvendo rompicapo più o meno difficili.
Non sono un grande amante del genere, ma questo mi ha conquistato.
La prima cosa che salta all'occhio è la grafica. Molti giochi di questo tipo hanno una grafica scarna, asettica, che è poco oltre alle quattro linee tracciate con Illustrator. Oppure hanno una grafica 3D, spesso più valida, ma nella maggior parte dei casi del tutto priva di personalità.
Qui invece troviamo una grafica illustrata squisita. I colori predominanti sono i toni seppia, che, insieme alla musica e ai rumori dell'ambiente, contribuisce a creare un'atmosfera onirica, sottilmente inquietante, che, man mano che procediamo con il gioco, riesce a trasmettere una grande malinconia.
Della trama sappiamo poco all'inizio, ma tutto diventa più chiaro con lo sviluppo del gioco. Anche questo è un punto a favore: molti di questi giochi non si basano sulla trama, ma solo sull'obiettivo, ovvero scappare dalla stanza.
Qui no. E' questo il punto forte del gioco: per quanto breve, riesce a mettere in piedi una bella storia, ma anche a creare una stupenda atmosfera.

Inizieremo, come già detto, sapendo poco, ma già nei primi minuti cominceremo a capire. Siamo nei panni di un uomo (donna?), che ha sempre vissuto nel medesimo minuscolo appartamento, che ora è in pessimo stato: carta da parati che inizia a scollarsi, mobili usurati e rovinati.
Il protagonista soffre di insonnia e sembra avere dei problemi di memoria: ma tutto si è sempre risolto prendendo dei farmaci che conciliano il sonno e svuotano la mente da dubbi e ansie.
L'unica compagnia è un televisore che ripete sempre lo stesso film al quale il protagonista, stufo, ha staccato la spina, e un telefono.

Parlando di giocabilità, ho detto che è un gioco breve, ma non che sia facile. Spesso le interazioni sono macchinose e non così immediate, e il fatto che il cursore non cambi forma quando passa su un oggetto con cui è possibile interagire non aiuta.
Le citazioni al Mago di Oz sono ovunque: l'intero gioco è costruito attorno ad esso. Quindi conoscere la storia a grandi linee vi sarà sicuramente di aiuto.

La cosa che mi ha veramente convinto è il messaggio di fondo del gioco.
"Nessun posto è come casa propria". Ma è vero?
Troveremo delle pagine di diario, attraverso del quali seguiremo il flusso di coscienza del protagonista, i suoi dubbi e le sue riflessioni.
E' giusto essere legati alle proprie radici? Sappiamo veramente quali esse siano, o sono solo il frutto di ciò che altri ci hanno insegnato, indotto a credere, verità che abbiamo fatto nostre senza che esse lo siano davvero?
E cos'altro è "casa", se non un insieme di ricordi e sensazioni, piuttosto che un vero e proprio luogo fisico?
Siamo consapevoli della nostra vita, i nostri ricordi sono reali? O almeno concreti?
Quanto tempo passiamo a pensare e quanto a cullarci in un comodo oblio, indotto dai media, dalla società, dagli impulsi subliminali che ci vengono quotidianamente imposti? Possiamo scegliere davvero per conto nostro un luogo, mentale o fisico, da chiamare "casa"?
E soprattutto... in che percentuale siamo padroni delle nostre azioni e dei nostri ricordi?

A voi l'ardua sentenza.

Timmermans Oude Guezue

Un'ottima compagna per l'estate

Proprio ieri sono tornato a gustare una birra che non mi capitava tra le mani da un sacco di tempo: la Timmermans Oude Gueuze.
Purtroppo non è così facile da trovare. L'ho assaggiata mentre lavoravo in pub, un paio di anni fa, e da allora non l'ho più trovata. Prima di riscoprirla, ieri notte, in un pub a due passi da casa. Gioia e tripudio.

Comincio spiegandovi cos'è una "guezue". Sono "lambic", ovvero birre ottenute dalla fermentazione spontanea con lieviti selvatici. Al contrario delle lager e delle ale, insomma, dove i lieviti vengono scelti accuratamente.
La maggior parte delle lambic, inoltre, hanno una buona percentuale di frumento (tra il 30% e il 35%), per il resto da malto d'orzo.
Tornando alla gueuze, è il risultato della miscela di lambic di annate differenti, che può avere risultati molto diversi, e viene spesso definita "lo champagne del Belgio", per il suo essere particolarmente frizzante.
Le caratteristiche generali, comunque, sono un sapore acidulo, spesso fruttato, che lascia spiazzati i consumatori di birra tradizionale.

Per avvicinarsi a queste birre molto particolari, la Timmermans Oude Guezue è un ottimo punto di inizio. Ovvio, se non sapete cosa aspettarvi, vi lascerà comunque almeno sorpresi, ma della categoria è una birra "facile" da capire e da gustare.
La prima cosa che colpisce è l'odore: ha un profumo straordinario, secco ma ricchissimo di note di frutta, incredibilmente delicato e fresco.
Questa birra belga di colore dorato e leggermente torbida ha una gradazione di 5,5%. Che non si sentono assolutamente: il sapore aspro, nel quale predominano le note di limone, e le numerose bollicine vi faranno dimenticare di star bevendo un alcolico. Presenta una schiuma densa ma poco persistente.
In seconda battuta, dopo l'impatto acidulo, arriva un gusto più amaro del previsto, ma comunque non invadente: è comunque un amaro di tipo fruttato, che ricorda scorze di limone e arancia.
Visto che questa birra continua a fermentare per vent'anni dopo essere stata imbottigliata, l'esperienza che ne ricaverete dipende dall'età della bottiglia(che comunque non viene messa in commercio prima di 4 mesi i rifermentazione in bottiglia).
Se trovate una birra giovane, il limone la fà da padrone, dando un gusto acidulo con delle note legnose solo marginali.
Man mano che invecchia, invece, si faranno sentire gusti e odori più marcati.
In entrambi i casi, comunque, lascia in bocca un sapore fresco ma secco.
E' una birra dal sapore selvatico  quasi "crudo", che nonostante tutto, ad un secondo assaggio, rivela inaspettate note dolci.

Per la sua capacità di "pulire" la bocca da altri sapori, io mi sento di consigliarla con cibi dal gusto marcato e pieno, come selvaggina, agnello, cozze, piatti ricchi di burro o formaggi grassi (come taleggio, camambert, brie e Bel Paese).
Sempre secondo il mio umile parere non sta bene abbinata alla pizza, mentre è eccellente anche da bere da sola, soprattutto nel periodo estivo: rinfresca meglio della limonata.

Io vi invito a provarla se siete amanti dei gusti aspri. Se vi piace il sidro sono sicuro che non vi deluderà.
Gustata fredda e appena stappata risulta più frizzante e dissetante, lasciandola riposare e intiepidire un po' (anche se sono del parere che debba comunque essere fredda), sprigiona un sapore più ricco e meno pungente.
L'unica avvertenza è che è fin troppo facile prendersi una sbornia, con questa bestiola: tra il profumo e il sapore, vi farà presto dimenticare di star bevendo qualcosa di alcolico.

Lo Shiba Inu

Piccolo fuori e grande dentro

Avevo accantonato la rubrichina sui cani, ma oggi torno a lavorarci su, e vi parlo dello Shiba Inu.
non è stato troppo difficile raccogliere le informazioni necessarie: negli ultimi anni la razza si è abbastanza diffusa e ho avuto modo di parlare con proprietari e allevatori. Ma cominciamo dal principio.

Lo Shiba Inu è una razza antichissima di origine giapponese, he nonostante le piccole dimensioni veniva impiegata per la caccia di uccelli, daini, cervi, cinghiali e perfino orsi. Il Giappone ha dichiarati questo piccolo cane "tesoro nazionale", e oggi sul suolo nipponico è la razza più diffusa come animale da lavoro e da compagnia.
Le ridotte dimensioni lo rendono infatti adatto anche alla vita in appartamento: i maschi raggiungono i 41cm al garrese, le femmine non superano i 38cm, con un peso che si aggira tra i 9kg e i 13kg. Contemporaneamente il folto mantello ha poco odore ma lo rende adatto a sopportare anche intemperie e climi rigidi.
Insomma, è un cane in grado di adattarsi alla vita in qualsiasi ambiente.
L'aspettativa di vita media va dai 12 ai 15 anni, ma non sono rari i casi di esemplari che vivono fino ai 20.
I caratteristici occhi a mandorla, le orecchie a punta e la coda a ricciolo lo rendono inconfondibile. I colori ammessi sono rosso (il più diffuso), nero focato e sesamo rosso o nero. La focatura bianca sui lati del muso e delle guance, su mascella, collo, torace, pancia e parte inferiore delle zampe è detta "urajiro", e dee essere sempre presente.
Abbaia poco ma lo spiccato istinto territoriale lo rende un eccellente cane da guardia. Altre doti innate, come la lealtà e il coraggio, lo rendono un cane pronto a dare la vita per il padrone.
Con la famiglia stabilisce legami molto stretti, pur esigendo rispetto a sua volta. Tuttavia il suo amore incondizionato andrà ad una persona sola, mentre al resto del nucleo famigliare sarà riservato un affetto accondiscendente e leggermente distaccato.
Dotato di una grande intelligenza, ha un'indole autonoma e indipendente, che può spingerlo a lunghi vagabondaggi e può renderlo inquieto e ombroso se resta chiuso tra quattro mura troppo a lungo.

C'è chi resta incantato da questa razza per il suo aspetto semiselvatico che ricorda quasi una volpe, o per il suo carattere indomito e fiero. Ma padroni e allevatori sono tutti d'accordo: non è un animale facile da gestire.

Igiene:
Il mantello dello Shiba Inu è denso e folto, ma ha la capacità di respingere lo sporco. Quindi è un animale che tende a puzzare poco, oltre alla tendenza tipica della razza di evitare i luoghi sporchi e mantenersi pulita.
Ma l'odore contenuto non cambia il fatto che lo Shiba Inu è soggetto ad una massiccia perdita di pelo nella stagione estiva, che richiede frequenti spazzolate per evitare di trovare pelo per tutta la casa.
Possono risultare insofferenti alla spazzola ed è bene farli familiarizzare presto con questo strumento (soprattutto con il cardatore, necessario per la pulizia di un mantello di questo tipo).
Un'ultima cosa: se vi aspettate un cane morbidoso, sarete delusi. Il sottopelo è effettivamente soffice, ma il mantello vero e proprio, di media lunghezza, è ruvido.

Esercizio fisico:
Lo Shiba è un cane attivo ed estremamente giocoso che ha bisogno di esercizio fisico regolare. La passeggiata e il gioco saranno inoltre di grande aiuto per stabilire un legame con questo animale diffidente, e ne renderanno più semplice l'educazione.
Vista la taglia ridotta, come già detto si adatta anche a vivere in appartamento, ma ha bisogno di almeno un paio di lunghe passeggiate al giorno. Oltre a questo, è necessario dargli almeno una volta a settimana l'opportunità di correre liberamente per sfogare la sua grande energia. L'agility è un'opzione che richiede molta pazienza ma rappresenta un'effettiva soluzione.
Ricordiamoci che è un cane da caccia molto intelligente e che ha bisogno di costanti stimoli sensoriali.
La passeggiata è vitale anche per la socializzazione. Essendo di natura schiva e indipendente, è necessario farli socializzare con il maggior numero possibile di situazioni, luoghi, persone e animali fin da quando sono cuccioli. Una socializzazione inadeguata porterà ad avere un cane ancora più schivo e chiuso in se stesso; nei casi peggiori, mordace.

Educazione:
Questi cani sono molto intelligenti, e non faranno fatica ad imparare a sporcare fuori.
Per tutto il resto, il loro lato ombroso e testardo li rende estremamente difficili da educare ed addestrare. Richiedono un grande impegno e una grande pazienza per potervi dare delle soddisfazioni. Può volerci qualche mese prima che si decidano ad eseguire anche i comandi più basilari, come venirvi incontro quando li chiamate.
Sono perfettamente in grado di apprendere qualsiasi comando o gioco: ma il più delle volte non è una cosa che gli interessi a sufficienza.
Se cercate un cane che riporti la palla o il bastone, che stupisca gli amici dando la zampa, facendo il morto, o anche solo che corra prontamente da voi quando lo chiamate, prendete in considerazione un'altra razza: questi spiriti indipendenti hanno un modo tutto loro di dimostrare affetto e rispetto.
L'educazione si deve basare non su comandi vocali, ma su atteggiamenti e regole a livello più "primitivo". La corretta postura, lo stato d'animo equilibrato, il linguaggio del corpo, regole rigide rispettate da tutta la famiglia sono la base corretta per farvi ascoltare da uno Shiba Inu. Vezzeggiarlo, coccolarlo o peggio ancora arrabbiarsi e urlare non serviranno a nulla.
Pensateci bene e parlate con tutta la famiglia prima di portarne a casa uno: per l'equilibrio mentale del cane (un po' di tutti, ma di questo in particolare), è necessario che tutto il nucleo famigliare si comporti con lui allo stesso modo, imponendo le stesse regole.
Il carattere forte dello Shiba lo porta ad essere dominante: educazione, una corretta e rigida gerarchia e socializzazione sono indispensabili per smorzare il suo lato territoriale che può portarlo ad essere iperprotettivo verso ciò che considera suo (cose, persone, luoghi): e una territorialità eccessiva sfocia in aggressività. Tende ad essere poco tollerante nei confronti di altri animali e bambini.
Sappiate che è un cane temerario che non ha paura di combattere, ma la sua piccola stazza può portargli grossi guai se dovesse attaccare briga con animali più grossi.

Attenzione a:
Si tratta di una razza robusta che non soffre il freddo e non teme le intemperie, ma può avere qualche problema in ambienti troppo caldi e umidi. Pertanto, nella stagione estiva, è necessario che abbiano a disposizione un luogo fresco.
Può soffrire di allergie che sfociano in dermatiti, ma sono casi abbastanza rari.
Molto più comuni sono invece i problemi di displasia all'anca e lussazione alla rotula: scegliete un allevatore competente.
In ogni caso, ha molti meno problemi della maggior parte delle razze: si tratta di un cane primitivo con un patrimonio genetico solido.

Cose poco piacevoli:
Come già detto, sono cani dal carattere difficile che se non educati e socializzati in modo adeguato, possono diventare cupi, chiudersi in sè stessi o sviluppare una certa aggressività.
Se non vengono fatti sfogare, possono riversare la loro energia sull'ambiente che li circonda, devastando casa e giardino: la loro intelligenza li rende inoltre in grado di escogitare un numero infinito di dispetti pensati a puntino per voi.
Concludo con una cosa che non è "poco piacevole", ma può comunque lasciare spiazzato qualcuno che cerca l'idilliaco rapporto cane/padrone: il comportamento dello Shiba è molto simile a quello di un gatto. Non è il cane che vi accoglierà in casa saltandovi addosso e facendovi mille moine: vi darà un benvenuto discreto, ma le sue manifestazioni di affetto sono sempre contenute. Non è un cane espansivo.

In conclusione, lo Shiba Inu è un cane riservato e indipendente, sconsigliato a chi non abbia già esperienza in ambito cinofilo.
E' vero che in Giappone è estremamente diffuso, ma da quelle parti anche l'approccio alla vita è completamente diverso.
Se invece cercate un compagno fedele e silenzioso con il quale instaurare un rapporto di reciproco rispetto e che sia in grado di insegnavi davvero cosa siano l'impegno (da parte vostra) e la devozione (da parte sua), potete farci un pensierino. Porterete a casa vostra un pezzetto di Giappone, filosofia inclusa.
Sappiate infatti che per almeno dodici anni "pazienza, costanza, disciplina" dovranno essere la vostra nuova filosofia di vita.

La croce celtica ( lettura )

E come promesso, stasera vediamo una lettura
Ieri vi ho spiegato come leggere la Croce Celtica, rimandando un esempio di lettura a stasera. Eccomi quindi, a esporre anche a voi, passo passo, questa mano di carte (sono lì sopra) che rispondono ad una domanda generica, ovvero "vorrei sapere qualcosa sulla mia vita sessuale nel futuro prossimo".

1. Situazione attuale - La Temperanza
Partiamo già con un Arcano Maggiore. La Temperanza è un'ottima carta in questa posizione, in quanto indica equilibrio e tranquillità. Attualmente i desideri della consultante non sono smodati e si sente serena, sia emotivamente che a livello fisico.

2. Contrasti - La Fortuna

La Fortuna non indica grosse complicazioni nel futuro immediato. L'equilibrio potrà diventare più instabile ma verrà comunque mantenuto. Sono in arrivo delle possibilità e delle tentazioni, ma questa carta è una ruota che gira e che porta sempre avanti.

3. Destino  - Il Matto rovesciato

In questa posizione il Matto non è una carta così buona, visto che indica un vero e proprio "dare di matto", associato ad irresponsabilità, rassegnazione e superficialità. Forse la situazione attuale di calma non è dovuta ad un reale equilibrio interiore, ma piuttosto ad un blocco degli istinti (il Matto non conosce censure e non è pudico), o a paure che non si riescono a vincere.

4. Passato - Sei di Spade
Le Spade parlano sempre di ansie e conflitti. Nel passato remoto della consultante ci sono state ansie, crisi e forse problemi di salute. Può indicare anche una dipendenza di qualche tipo. In ogni caso, uno o più di questi fattori hanno contribuito a creare la situazione attuale, e vanno compresi per sbloccarla.

5. Influenze recenti - Due di Bastoni
Il Due di Bastoni è una carta che indica la coppia (insieme agli altri 2 in generale). E' sempre duplice, può indicare un rapporto, un'alleanza, ma anche dei dubbi. In relazione alle altre carte, recentemente la consultante ha avuto delle possibilità (mancate o deludenti), che l'hanno resa incerta.

6. Futuro prossimo - Il Carro rovesciato
Il Carro così rovesciato è un monito molto forte. Avvisa di scelte sbagliate e di prendere un altra strada. La consultante va verso un fallimento. Avvisa anche di non abusare del proprio corpo e di non convincersi di sapere ciò che si sta facendo, perché non si è in grado di affrontare realmente la strada intrapresa.

Il quadro generale fornito dalla croce è abbastanza chiaro. A livello sessuale la consultante non sa bene cosa vuole, pur ostentando un equilibrio interiore ed esteriore, che è però ancora precario (e reso ancora più instabile dagli avvenimenti passati). Per evitare crisi è necessario agire con criterio e prudenza, senza barricarsi dietro ad un viso impassibile ma valutando bene le opportunità che verranno avanti (il Carro "porta cose", nel bene e nel male).

7. Il Consultante - Il Sole rovesciato
Il Sole in questa posizione si ricollega direttamente alla Temperanza. Anche rovesciato, è comunque favorevole. La consultante si sente tranquilla all'interno dell'ambiente attuale, ma c'è una leggera insoddisfazione e si sente sola. Dovrebbe guardarsi di più attorno, perché dietro alle nuvole il sole continua a brillare, è solo offuscato (ovvero, ci sono possibilità che la circondano). Ritorna, comparandolo alla prima carta e alla situazione della prima parte della croce, l'equilibrio di tranquillità ostentata/irrequietezza di fondo.

8. L'ambiente - Re di Bastoni
Io mi approccio alle carte in modo non solo tecnico, ma anche figurativo. Questa carta dice da cosa è influenzata la consultante e che cosa cerca intorno a lei. Qui abbiamo un uomo con un bastone (e mi sembra sufficientemente allusivo senza aggiungere altro). In senso più tecnico, rappresenta una persona matura, intelligente, decisa ma cortese. E' l'uomo forte che deve solo a se stesso il suo successo: il partner ideale.

9. Sfera intima - Fante di Coppe rovesciato
Le Coppe parlano spesso di amore e famiglia. Il Fante è l'amante giovane, ispirato ma inesperto. Così rovesciato indica che la consultante non crede più in questi valori, e in fin dei conti non è sicura di volere un uomo al proprio fianco. Aspira a trovare qualcuno, ma non si fida degli altri. Di nuovo, insicurezza emotiva.

10. Responso finale - L'Eremita
Questa lettura si apre e si chiude con due Arcani Maggiori. L'Eremita consiglia di aspettare e di avere pazienza, di far luce sul proprio passato prima di avventurarsi nel futuro. Se la consultante non riuscirà a trovare un migliore equilibrio emotivo e a staccarsi definitivamente dal passato non riuscirà ad avere soddisfazioni (sia dal punto di vista sentimentale che sessuale), anche se si presentassero delle opportunità.

In generale, quindi, torna ancora una volta il tema dell'equilibrio apparente. Tutta la lettura indica delle ferite non ancora guarite che stanno impedendo o impediranno alla consultante di godersi le esperienze a venire.
E' inutile far finta che vada tutto bene, qualcosa che punge e blocca c'è ancora. Si risolverà con il tempo o con l'impegno.

Vi avevo detto che si trattava di una lettura lunga e non così immediata. Ma vi assicuro che è in grado di dare moltissime informazioni, se avrete la pazienza di interpretarla.

La croce celtica (schema)

Avevo sempre ignorato questo metodo, senza sapere cosa mi perdevo

Quanto era che non proponevo un metodo di lettura dei Tarocchi? Un po'.
In questo periodo ho continuato a sperimentare, ma non avevo ancora trovato un metodo che mi andasse a genio o che mi fornisse informazioni che altre letture non fossero già in grado di darmi.

Questo perché non mi ero ancora avvicinato alla Croce Celtica. E' un metodo a dieci carte più complesso di quelli che vi ho già proposto, ma fornisce una lettura completa e si adatta sia a quesiti specifici che ad un più banale "cosa mi riserva il futuro?" in generale o in un ambito specifico.
E' uno dei metodi di lettura più antichi e più utilizzati, e ora che l'ho provato, ne comprendo il motivo.
Il fascino di questa lettura sta soprattutto nel fatto che tutto il gioco verte attorno ad un nucleo ben preciso: la situazione presente. Ad ogni lettura infatti io tengo a precisare al consultante che le carte non danno un responso decisivo, ma rispondono secondo il passato e il presente: il fato è un flusso di eventi mutevoli e plasmabili dalle nostre azioni.
Pertanto i Tarocchi non spingono mai all'accettazione passiva, ma danno avvertimenti e invitano sempre a migliorare sè stessi, per essere davvero padroni del proprio destino. Questo li rende antipatici alle religioni che predicano di accettare il proprio destino, in quanto Dio vede e provvede (non mi spingo oltre nel discorso e resto sul qualunquismo della domenica -per quanto sia martedì-, altrimenti non la finisco più).
Sia per il fatto che il gioco è complesso sia perché sono fisicamente e mentalmente spompato, questa volta non vi farò un esempio di lettura (ma arriverà domani, tranquilli), e mi limiterò a spiegarvi la modalità di interpretazione.

Le carte formano la croce (verde) e l'asta (blu)

Lo schema è composto da dieci carte disposte a formare l'immagine di, appunto, una croce celtica: sei carte a comporre la croce e quattro a formare l'asta.
Per motivi di comodità, la croce e l'asta vengono poste l'una vicino all'altra.


Potete usare i soli Arcani Maggiori oppure tutto il mazzo. In via del tutto eccezionale io preferisco la seconda opzione: gli Arcani Minori danno più dettagli e più sfumature, inoltre saltano subito all'occhio i punti cruciali della lettura, laddove comparisse un Arcano Maggiore.
Dopo aver mescolato il mazzo nel modo che preferite, disponete le arte secondo lo schema in figura. Passate quindi a scoprire le prime sei, mentre le restanti quattro (l'asta), resteranno coperte.

1. Situazione attuale
La prima carta rappresenta sia il consultante dal lato fisico e spirituale, sia l'ambiente che lo circonda in senso generale.
2. Contrasti
La seconda carta è il futuro immediato ed evidenzia soprattutto le difficoltà e gli ostacoli ai quali il consultante andrà incontro, ma anche le realizzazioni positive.
3. Destino
La terza carta dà la conclusione del primo ciclo di carte: è la conseguenza della situazione attuale e degli immediati contrasti, una sentenza.
4. Passato
La quarta carta evidenzia avvenimenti lontani nel passato che hanno contribuito a creare la situazione attuale e che tutt'ora la influenzano.
5. Influenze recenti
La quinta carta rappresenta gli avvenimenti del passato recente o che sono ancora in corso e che hanno stretti legami con la situazione corrente.
6. Futuro prossimo
La sesta carta indica tutti gli avvenimenti e i mutamenti del futuro prossimo. Cronologicamente, si colloca tra la seconda e la terza carta, ovvero tra il futuro immediato e il destino finale.

Solo dopo la lettura attenta delle prime sei carte, si può passare a scoprire le restanti quattro, che sono soprattutto di ausilio e di chiarificazione, qualora ci fossero aspetti poco limpidi.
7. Il consultante
La settima carta chiarisce in modo più accurato la posizione del consultante all'interno della situazione corrente, non in termine di emozioni, ma proprio di posizione: può parlare delle sue inclinazioni e rivelare se si trova in una posizione favorevole o meno.
8. L'ambiente
L'ottava carta descrive in modo più dettagliato le influenze che il consultante ha sull'ambiente esterno: cosa influenza, da cosa è influenzato, o di cosa va alla ricerca in senso materiale.
9. Sfera intima
La nona carta sono le emozioni recondite del consultante, i suoi veri desideri o paure. Al contrario dell'ottava, questa rivela cosa influenza il consultante dall'interno.
10. Responso finale
La decima e ultima carta è la somma di tutto ciò che si è visto ora: rappresenta una sintesi chiara e allo stesso tempo fornisce preziosi consigli.

All'inizio può risultare complicato interpretare dieci carte, ognuna con un ruolo ben preciso. Ma bisogna ricordarsi che sono allacciate tra loro da legami logici e l'una può aiutare l'interpretazione dell'altra.
Così come, ad esempio, la sfera intima del consultante (ottava)è strettamente legata al passato recente (quinta), così la situazione del consultante (settima) va a chiarificare lo stato attuale delle cose (prima), o si possono usare le carte inerenti all'ambiente e al responso (settima, ottava e nona) per dare consigli a riguardo degli immediati contrarti e del futuro prossimo (seconda e sesta).

E' uno schema stimolante nel quale è possibile cercare numerose connessioni e aiuti interpretativi. Come già detto non è così semplice e immediato, ma dà le sue soddisfazioni.

Blonde brownies

Non avete idea di quanto goduriosi siano

I brownies sono la maledizione della mia famiglia. Nessuno resiste a quei fottuti dolcetti, nemmeno i gatti. Bisogna tenere la porta della cucina chiusa altrimenti diventano insopportabili.
Dopo un bel po' di ricerche e di tentativi, sono riuscito a trovare una ricetta per prepararne la versione bianca. Ho dovuto adattarla un po', visto che arriva dritta dall'America, e certi ingredienti qui in Italia non si trovano, soprattutto gli agenti lievitanti che usano da quelle bande.
Il dolce consiste in uno strato di impasto burroso, uno di biscotti e a coprire il tutto un terzo strato di impasto più denso (molto simile come consistenza a quello dei classici brownies).
Il procedimento è semplice, ma più laborioso dei brownies tradizionali, soprattutto perché prevede due tipi diversi di impasto da assemblare in ultima, e di conseguenza parecchie stoviglie e ciotole da lavare alla fine. Ma ne vale la pena.
So già che qualcuno mi odierà  per le dosi in tazze. Si riferiscono alle classiche "mug", le tazze americane da caffè (quel caffè orribile e allungato che si bevono loro).

Per lo strato inferiore
  • 1/2 tazza di burro ammorbidito
  • 1/4 di tazza di zucchero di canna
  • 3/4 di tazza di zucchero bianco extrafine
  • 1 uovo
  • 1 tazza e 1/4 di farina
  • 1 pizzico di sale
  • scorzetta grattugiata di arancia, limone o aroma in fiala

Per lo strato superiore
  • 1/2 tazza di burro fuso
  • 1 tazza di zucchero di canna
  • 1 tazza abbondante di farina
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • scorzetta grattugiata di arancia, limone o aroma in fiala
  • 1/2 tazza di frutta secca macinata grossolanamente (facoltativo) o scagliette di cioccolato bianco.

Per lo strato di biscotti
La ricetta originale prevede degli Oreo bianchi, ma per i miei gusti è decisamente troppo. Non come calorie, che tanto è una ricetta ipercalorica comunque, proprio come sapore. Viene troppo, troppo dolce.
Io vi propongo due soluzioni. Scegliete quella che preferite.
  • biscotti da latte (tipo Oro Saiwa)
  • biscotti al burro (meglio se gli shortbread della Walkers, anche se costano un po'. In alternativa anche i biscotti danesi vanno più che bene).

1. Base
Con un mixer o una frusta, mescolate insieme il burro e i due tipi di zucchero fino ad ottenere una crema soffice e più leggera possibile.
In una ciotola a parte, sbattete l'uovo finché non inizierà a fare le bolle, poi incorporatelo delicatamente alla crema di burro. Aggiungete l'aroma scelto (arancia, limone, vaniglia) e il sale.
Setacciate insieme lievito e farina e incorporate anche questi, con delicatezza, mescolando finché l'impasto non risulterà omogeneo.

2. Strato superiore
Il procedimento è il medesimo, quindi limitatevi a ripetere. Alla fine, aggiungete la frutta secca o il cioccolato, mescolando delicatamente.
In entrambi i casi, se l'impasto vi sembra troppo denso aggiungete un goccio di latte; viceversa, se è troppo liquido, aggiungete farina. Pian piano, si fa presto a scivolare con le dosi (soprattutto con il latte)!

3. Assemblare
Accendete il forno a 180°.
Rivestite una teglia da forno quadrata con il lato di circa 22 centimetri  con della carta da forno (vabbè, non facciamo gli architetti qui, è una misura approssimativa, anche se la teglia è rettangolare o con misure leggermente diverse non esploderà la casa). Imburratela (poco!) e infarinatela (poco!).
Stendete la base in modo uniforme.
Formate lo strato di biscotti usando, come già detto, i biscotti da late o quelli al burro. Se usate i primi, vi consiglio di darci una spennellata con del latte (anche qui: poco!). Basta uno strato solo.
Ricoprite il tutto con lo strato superiore, premendo leggermente perché riempia gli spazi tra i biscotti e livellandone la superficie.
Infornate il tutto a 180 per 30-35 minuti. Passato questo lasso di tempo, provate a infilzare l'impasto con uno stuzzicadenti, al centro: se lo stecchino non è asciutto, lasciate cuocere altri 5 minuti.

Una volta pronti, sfornate, lasciate raffreddare e tagliate a cubetti.
Buon colesterolo.

Piante aromatiche

Adotta una piantina aromatica anche tu!

Uno dei primi passi verso una minima autonomia dal supermercato, è quella di iniziare a coltivarsi le cose in casa. Tenere dietro ad un orto è impegnativo e richiede molto tempo, oltretutto non tutti dispongono dello spazio sufficiente.
Ma perché non iniziare con qualche piantina di erbe aromatiche?
La coltivazione è semplice, richiedono davvero poche cure, e fa sempre piacere (oltre che giovare alla salute) arricchire i propri piatti.
Oggi quindi vi parlo di come coltivare in vaso salvia, rosmarino, basilico e alloro, le quattro piante più comuni e più utilizzate nella cucina italiana.

Premetto dicendo che a parer mio è sempre necessario trapiantare la piantina, dopo averla comprata dal vivaista o fioraio: i vasi in dotazione, per motivi di spazio, sono molto piccoli e la pianta ne soffre. E' facile che vi muoia o che produca foglie poco odorose.
Sono tutte piante che non amano i terreni paludosi e il ristagno idrico: è importante procurarsi dei vasi forati con sottovaso, per permettere all'acqua in eccesso di essere drenata.
Quando innaffiate, fatelo direttamente sul terreno e mai sulle foglie, perderebbero l'aroma (ameno in parte).

SALVIA
La salvia è una tra le piante aromatiche più diffuse e ha molteplici utilizzi. Una volta che ha attecchito è robusta e facile da coltivare, mentre partire da zero è un po' più complicato.
Partire dal seme
Se intendete iniziare dai semi, potete farlo all'inizio della primavera se li tenere in casa, o verso la fine se sono destinati all'esterno, in quanto hanno bisogno di una temperatura intorno ai 18°C. Mantenete il vaso all'ombra e il terriccio sempre umido con uno spruzzino.
Sono semi che crescono con difficoltà, seminatene parecchi. E' possibile coprire il contenitore con un telo di plastica trasparente per mantenere la temperatura costante.
Dopo che le piante hanno germogliato, togliete il telo e man mano che crescono date loro un'esposizione alla luce sempre più lunga (ma mai direttamente al sole).
Quando saranno abbastanza grandi si potranno trapiantare.
Partire dalla piantina
Questa pianta dà il meglio di sè se coltivata a terra e non in vaso. La coltivazione in vaso è possibile, scegliendone uno alto sui 25 centimetri e sufficientemente ampio. E' fondamentale trapiantarla, quindi, una volta acquistata: il vasetto in cui la troverete sarà decisamente troppo piccolo e la pianta ne soffrirà.
Usate un terriccio universale, neutro oppure leggermente calcareo, senza compattarlo eccessivamente: un buon drenaggio è importante.
Annaffiare
Il terreno va mantenuto leggermente umido, ma annaffiato con moderazione. La salvia risente molto del ristagno, che spesso la fa morire. Tollera anche la siccità, quindi aspettate che il terreno sia asciutto prima di innaffiare i nuovo.
Posizione
Questa pianta ama il caldo e il sole, quindi la posizione ideale è dove può usufruire del maggior numero possibile di ore di luce. L'ideale è un posto che sia anche ben aerato. Al contrario, tollera poco il freddo e gli inverni lunghi.
Potatura
Dopo la fioritura, ovvero alla fine dell'estate, è bene potarla drasticamente per favorirne la crescita e predisporla al letargo invernale. Dopo quattro o cinque anni la pinta inizia a produrre meno aromi ed è opportuno sostituirla.

ROSMARINO
Il rosmarino è il migliore compagno per arrosti e grigliate (ma non solo). E' una pianta poco schizzinosa, alla quale basta avere spazio a sufficienza per crescere.
Partire dal seme
Vale quanto detto per la salvia, con qualche modifica:
Effettuate la semina in primavera se li tenere in casa, o verso la metà/fine se destinati all'esterno, necessitano di una temperatura intorno ai 15°C. Mantenete il vaso all'ombra e il terriccio sempre umido con uno spruzzino.
E' possibile coprire il contenitore con un telo di plastica trasparente per mantenere la temperatura costante.
Dopo che le piante hanno germogliato, togliete il telo e man mano che crescono date loro un'esposizione alla luce sempre più lunga (ma mai direttamente al sole).
Quando saranno abbastanza grandi si potranno trapiantare in un terriccio adatto ad una pianta adulta.
Partire dalla piantina
Anche per lui è necessario rinvasarlo in un vaso alto e ampio, vista la sua insofferenza per gli spazi angusti. La cosa migliore sarebbe coltivarlo a terra.
Come terreno, questa pianta robusta non ha particolari esigenze e si adatta a stare un po' ovunque. L'unica caratteristica importante è che il terreno sia ben permeabile per evitare ristagni idrici, che il rosmarino detesta.
Annaffiare
Il rosmarino ama i terreni asciutti. E' consigliabile annaffiare poco e spesso, con più frequenza durante la fioritura (da marzo a ottobre).
Posizione
Anche al rosmarino piacciono sole e caldo. Gradisce starsene in pieno sole e all'aria aperta, non è possibile tenerlo chiuso in appartamento.
Potatura
Non è necessario potarlo con cattiveria, basta togliere i rami secchi e, in primavera, tagliala in altezza per favorire la crescita "a cespuglio" (contate che può raggiungere anche i due o tre metri di altezza, non è una pianticina).

BASILICO
Il basilico è presente in tantissimi piatti della cucina italiana, e ha un aroma fresco che si accompagna bene con molti sapori diversi. Con qualche accorgimento, coltivarlo è davvero semplice.
Partire dal seme
Se volete acquistare dei semi e non una piantina, provvedete alla semina a partire da marzo se avete una piccola serra o le temperature sono piuttosto miti, mentre da metà maggio in poi per la semina all'aperto. I semi hanno bisogno di una temperatura di minimo 15°C per svilupparsi a dovere.
Quando avranno sviluppato la prime tre o quattro coppie di foglie si possono trapiantare le piantine lasciando una trentina di centimetri tra una e l'altra, o in vaso.
Finché non attecchiranno è necessario annaffiarle costantemente.
Partire dalla piantina
Se avete acquistato una piantina di basilico, ci sono un paio di cose che dovete fare. Trapiantatela in un vaso alto 20-25 centimetri, aggiungendo del terriccio universale, per permettere la futura crescita.
Annaffiare
Il terreno deve risultare leggermente umido, provvedete ad aggiungere acqua solo quando vi sembra troppo secco.
Posizione
Questa pianta ha bisogno di stare al sole. Però, per avere delle foglie più grandi, la pianta deve essere in ombra nelle ore più calde, in quanto troppo sole incentiva la fioritura, periodo nel quale le energie della pianta si concentrano nella produzione di fiori e di conseguenza le foglie risultano più piccole e meno profumate.
Potatura
Tagliate i rametti dopo la sesta coppia di foglie, altrimenti la pianta inizierà a produrre gemme e fiori e, come già detto, perderà l'aroma delle foglie.

ALLORO
Finiamo con l'alloro, altra pianta aromatica estremamente diffusa e, come le altre, facile da coltivare.
Partire dal seme
Ecco, qui ve lo sconsiglio proprio. I semi di alloro devono essere "scarificati", ovvero va tolta la parte esterna con un coltellino ben affilato: è un'operazione lunga che richiede molta pazienza. Inoltre, si rischia di rovinare il seme stesso. Inoltre, i semi sono soggetti agli attacchi dei funghi. Lasciate perdere, non ne vale proprio la pena.
Partire dalla piantina
Anche se preferisce starsene a erra, se volete tenerlo in vaso procuratevi, come per il rosmarino, un vaso ampio e alto, ha bisogno di poter respirare. Non ci sono problemi per il tipo di terriccio, è robusto e si adatta bene, purché sia un terreno che consente un buon drenaggio.
Ogni due anni, in primavera, è necessario rinvasare: la pianta cresce molto lentamente, ma le radici occupano un sacco di spazio.
Annaffiare
Il terreno deve essere umido, ma non impregnato di acqua (eh si, anche lui non tollera il ristagno). Innaffiate la pianta con moderazione durante primavera ed estate, diminuendo progressivamente in autunno, e sospendendo del tutto quando si scende sotto i 7°C.
Posizione
Ama il sole, ma cresce meglio se può stare all'ombra nelle ore più calde della giornata. Va tenuto all'aperto dove può avere una buona aerazione, ma non sopporta le correnti d'aria.
Potatura
L'alloro si pota a fine inverno, per contenerne le dimensioni. Se lasciato allo stato brado, è un vero e proprio albero che supera tranquillamente i cinque metri di altezza!

Insomma, non sono per niente difficili da coltivare. E anche comprare una piantina vi costa veramente poco. Direi che una prova la si può sempre fare.

Karma

Si fa subito sentire, pizzicandovi il naso

Finalmente anche io ho provato il Karma, uno dei prodotti più venduti della Lush, tra i saponi addirittura al primo posto. Era ora di scoprire cos'ha di tanto speciale questo prodotto i cui Lush tesse ampiamente le lodi e vedere se ne vale la pena.

Lush ci dice:
Il sapone più amato di tutti i tempi, un “must have” di molti Lushini. Sui nostri tavoli di legno sembra un gioiello di colore ambrato, come un cielo al tramonto di una calda estate degli anni ‘70. Ha una fragranza intensa e speziata di patchouli, con arancia, pino e lemongrass per pensare positivo e rendere sensuali uomini e donne... per cospargersi di allegro profumo e dire grazie alla vita.
La prima cosa che si fa notare con prepotenza di questo sapone è il profumo. E' ricco, corposo, estremamente speziato: un pezzettino nel portasapone mi sta profumando tutto il bagno. E' un profumo piccante e orientale, che anche dopo la doccia resta a lungo sulla pelle, con note molto decise.
Insomma, per quanto riguarda la fragranza, è un sapone prepotente che toglie qualsiasi odore e lo rimpiazza con una badilata di spezie, che vi faranno compagnia a lungo, durante la giornata (a patto che non andiate a correre un'ora sotto il sole di mezzogiorno o a rotolarvi in un porcile, si intende).
Quindi, se non vi piacciono le spezie, stateci alla larga.

Anche se all'apparenza sembra uno di quei saponi compatti che fanno poca schiuma, a contatto con la pelle e con l'acqua diventa molto più vellutato e fa una bella schiumetta densa.
Mentre lo usate, anche al doccia verrà invasa dal suo profumo, potete praticamente contarla come una seduta di aromaterapia. Nonostante il caldo (che io soffro terribilmente), non è un profumo pesante e oppressivo, di quelli che stomacano, anzi. Essendo quasi piccante, rivitalizza il cervello che è una meraviglia.
E sulla pelle ha notevoli effetti: non l'avrei mai detto, ma la rende davvero liscia e morbida. Non è un sapone aggressivo, quindi mi sento di consigliarlo un po' a tutti i tipi di pelle. Sono entrato in doccia con la pelle, a zone, un po' grassa, un po' secca, un po' irritata (stupido sudore, stupido caldo umido), e sono uscito con una belle pelle uniforme e decisamente rinvigorita.

Consiglio questo sapone unisex a tutti (a tutti quelli a cui i profumi fortemente speziati non danno fastidio, si intende). E' ottimo per una doccia dopo una giornata faticosa, dopo una sessione in palestra, di ritorno dal mare o semplicemente quando vi sentite apatici e giù di corda.
E secondo me è l'ideale per una doccia prima di infilarsi a letto, preferibilmente insieme a qualcuno, che le cose più divertenti tra le lenzuola si fanno in due.

L'INCI è davvero lungo, e come per quasi tutti i saponi che contengono moltissimi estratti vegetali, alla fine c'è una sfilza di allergeni del profumo, per rendere il prodotto usufruibile da tutti. Due cose però mi fanno storcere particolarmente il naso: il Propylene Glycol lì in seconda posizione ma soprattutto il colorante lì alla fine. Insomma, che bisogno c'era di aggiungerlo? Non ha altra funzione se non quella estetica.

Cosa ci trovate dentro (esattamente)
Acqua (Aqua) - doppio verde
Propylene Glycol - rosso
Olio di Colza - doppio verde
Olio di Cocco (Brassica napus; Cocos nucifera) - doppio verde
Sodium Stearate - doppio verde
Sodium Lauryl Sulfate - verde
Sodium Hydroxide - doppio vede
Profumo (Parfum)
Olio Essenziale di Patchouli (Pogostemon cablin) - doppio verde
Olio Essenziale di Arancia Dolce (Citrus aurantium dulcis) -  doppio verde
Olio Essenziale di Lavandino (Lavandula hybrida) - doppio verde 
Olio Essenziale di Pino (Pinus) - doppio verde
Olio Essenziale di Lemongrass (Cymbopogon schoenanthus) -  doppio verde
Olio Essenziale di Elemi (Canarium luzonicum) -  doppio verde
Glicerina Vegetale (Glycerine) -  doppio verde
Sale (Sodium chloride) - doppio verde
EDTA - doppio rosso
Tetrasodium Etidronate - verde
Estratto di Gardenia (Gardenia jasminoides) - doppio verde
Citral - giallo
Geraniol - giallo
Citronellol - giallo
Limonene - giallo
Linalool - giallo
Colore 14700 - rosso


QUANTO VI COSTA
Panetto da 100g  €6,35
Panetto da 200g €12,70


LUSH.IT  
date un'occhiata al sito della Lush, mi raccomando,
è tutta robbba bbbuona per voi e per l'ambiente!

Facial piercings

Un eyebrow si fa subito notare

Ci ho messo un po' a decidere come fare questo articolo. Suddividendo ulteriormente i piercing per zona veniva decisamente striminzito, così ho deciso di parlarvi dei piercing facciali in generale.
Ci sono moltissime zone del viso dove è possibile praticare un piercing, o più di uno. I tempi di guarigione variano e sono direttamente proporzionali alla durezza della superficie da forare (la cartilagine ci metterà di più), e alla lunghezza del foro stesso.
Si parla comunque di qualche mese per una perfetta guarigione. Così come il tempo di guarigione, anche il dolore è diverso da piercing a piercing, ma resta comunque del tutto soggettivo. La domanda più comune è "..ma quanto fa male?". C'è chi non sente nulla e chi si mette a piangere. Il dolore, nel piercing, fa parte del gioco.
Obiettivamente parlando, tuttavia, alcuni sono più dolorosi di altri. Cercherò di darvene un'idea approssimativa.

Piercing facciali praticati intorno alla zona del naso
1. Nostril
E' tra i piercing più comuni, soprattutto tra le ragazze, collocato sulla narice. Non è particolarmente difficile da curare ma, visto che perfora una cartilagine, il foro non si chiuderà più. Potrà crescerci sopra altra pelle, una volta tolto il gioiello, ma la narice manterrà il foro.

2. Septum
Questo è più comune tra i ragazzi, e consiste in un foro che attraversa la cartilagine del setto nasale tra le narici. Può essere fatto più o meno in alto e a seconda dello spessore della cartilagine stessa, è più o meno doloroso. Se è posizionato in alto è semplice da nascondere (per andare al lavoro, ad esempio), utilizzando una barbell o una curved barbell ruotata verso l'alto. Anche questo foro rimarrà aperto in modo permanente.

3. Austin Bar
Molto meno comune, questo piercing attraversa, in senso orizzontale, la punta del naso (la versione verticale è usata molto raramente, per via della difficoltà di esecuzione). Visto lo spessore della cartilagine da attraversare, è un piercing doloroso che impiega molto tempo per rimarginare a dovere.

4. Nasallang
Ancora più raro e impegnativo del precedente, questo piercing perfora la narice, il setto, e la seconda narice. E' decisamente doloroso e non è facile farlo rimarginare correttamente.

5. Bridge
Collocato tra gli occhi, attraversa la pelle della radice del naso. La rimarginazione è lenta e se non è eseguito a dovere c'è una discreta possibilità di rigetto. Non solo, usare un gioiello troppo grande o un posizionamento scorretto possono alla lunga provocare strabismo.

6. Vertical Bridge
Anche chiamato Third Eye (Terzo Occhio), è un foro verticale posizionato tra gli occhi, che trapassa la pelle sopra alla radice del naso. In alcune versioni è posizionato più in alto, sulla fronte. Ha alte possibilità di rigetto e, se lasciato senza gioiello, si richiude in fretta.

Piercing facciali nella zona di occhi, guance e mento
7. Eyebrow
Anche questo è molto comune. Il foro trapassa il sopracciglio in senso verticale. Non è un piercing particolarmente doloroso né difficile da mantenere pulito. La pulizia è comunque essenziale, vista la vicinanza agli occhi. Sono raccomandati gioielli leggeri e di dimensioni ragionevolmente piccole. Non è infrequente vedere eyebrow praticati in serie (double o triple eyebrow).

8. Anti-Eyebrow
Decisamente più impegnativo dell'Eyebrow, anche se non particolarmente doloroso. Il foro viene eseguito in senso orizzontale o diagonale sotto l'occhio, seguendo la linea dello zigomo. E' purtroppo particolarmente soggetto a rigetto.

9. Horizontal eyebrow
Simile all'Eyebrow, viene praticato lungo al linea superiore delle sopracciglia in senso orizzontale. A seconda della profondità e della lunghezza del foro, è più o meno soggetto a rigetto.

10. Chin
Spesso confuso con un Central Labret, il Chin è un piercing più unico che raro. Ci mette un sacco di tempo a guarire, ed è eseguito attraverso la pelle e la carne del mento, senza entrare nel cavo orale. E' ancora più raro vederlo eseguito in orizzontale, visto che così i tempi di guarigione si allungano ulteriormente.

11. Cheek
Complesso da eseguire e con tempi di rimarginazione molto lunghi, è sconsigliato da molti piercer. Se posizionato o eseguito male può provocare grossi casini alla muscolatura facciale. Attenzione, con questo.


Gioielli
I piercing facciali sono tanti, diversi tra loro, e richiedono ognuno il gioiello adatto. E' comunque possibile sbizzarrirsi: vi ricordo che non esiste solo la chiusura "a pallina": estistono barbell che al posto delle palline hanno coni, cubi, forme particolari, oltre a una miriade di colori diversi.

Ecco i gioielli più usati per i piercing facciali

1. Barbell
Utilizzata di solito per il bridge, è anche la soluzione migliore per l'austin bar e il nasallang (magari in bioplast, materiale flessibile e anallergico). Si adatta anche a horizontal eyebrow, eyebrow, anti-eyebrow, chin, vertical bridge e septum.

2. Curved barbell
E' il gioiello ottimale per l'eyebrow e il chin. Se l'asta è in materiale flessibile (bioplast), è consigliabile anche per l'horizontal eyebrow, l'anti-eyebrow, il nasallang, il bridge e il vertical bridge.

3. Circular barbell
Utilizzato di solito per il septum, si adatta bene anche per il nostril. Viene utilizzato anche per l'eyebrow ma, di nuovo, per un eyebrow consiglio di puntare ad altro.

4. Spiral barbell
C'è chi lo usa per il nostril, il septum, o addirittura l'eyebrow, ma lo trovo scomodo, ed esteticamente non è un granché (umile parere personale).

5. Captive bead ring
Si può utilizzare per il nostril e il septum. C'è chi lo indossa anche per un eyebrow o un chin, ma per questi tipi di piercing non mi sento di consigliarlo.

6. Labret stud
L'unico gioiello che si può indossare tranquillamente con un cheek. Visto che va avvitato, c'è chi lo porta anche per il nostril, ma può essere laborioso da inserire.

7. Nose stud
E' una buona soluzione per il nostril. Non deve essere avvitato, ma dovete fare attenzione a non toccarlo o arricciare troppo il naso, potrebbe sfilarsi. E' abbastanza raro che se ne scappi via, ma può sempre succedere.

8. Nose screw
La soluzione migliore per il nostril. Nonostante la forma possa lasciare perplessi, non dà fastidio ed è davvero difficile che si sfili, presupponendo che con il naso non facciate delle cose davvero strane.

Aftercare
I percing facciali sono molto diversi l'uno dall'altro, a livello di tempi di guarigione, ma la cura e la pulizia è sempre la medesima. Il gioiello che verrà inserito dal piercer è più lungo del normale, per permettere all'area di gonfiarsi liberamente (il gonfiore è normale). Aspettate che la guarigione sia a buon punto prima di sostituirlo, meglio se consultate il piercer chiedendogli un parere ed eventualmente una mano per la prima sostituzione. Abbiate pazienza.
Nel frattempo, durante il periodo di guarigione, procedete pulendo il gioiello due volte al giorno.
Per la pulizia, potete usare un sapone antibatterico/germicida delicato che dovrete comunque diluire con acqua(compratelo in farmacia, non al supermercato).
Insaponate l'area in modo che le crosticine che si saranno formate si ammorbidiscano, per poi rimuoverle con delicatezza. Se non dovessero venire via, lasciatele lì. Fate scorrere il gioiello per detergere l'interno del foro, lasciate agire uno o due minuti, quindi sciacquate sotto acqua corrente, continuando a muovere il gioiello, per togliere tutte le tracce di sapone.
Asciugate bene tamponando con garze o altro materiale sterile.
In sostituzione (o in concomitanza) potete fare degli impacchi di soluzione salina poco concentrata (leggasi: acqua e sale marino -non iodato-), che stimola la circolazione del sangue e velocizza la cicatrizzazione. Imbevete una garza di soluzione e lasciatela sul piercing per qualche minuto. Sciacquate e asciugate.
Per quanto riguarda il cheeck, aggiungete a questa procedura tre/cinque sciacqui al giorno con collutorio analcolico (mi raccomando, che sia ANALCOLICO).

Evitate di:
    •    Toccare il gioiello con le mani sporche
    •    Pulirlo con l'acqua ossigenata (erode i tessuti ritardando la cicatrizzazione)
    •    Applicare pomate di qualsiasi genere (non fanno respirare il foro)
    •    Applicare cosmetici nell'area circostante


L'angolo delle controindicazioni
Avendo raggruppato un bel po' di tipi di piercing, le controindicazioni e i rischi sono molto diverse l'una dall'altra, e in parte ve ne ho già parlato lungo l'articolo.
La maggior parte delle complicazioni sono derivate dall'esecuzione grossolana del piercing o dal posizionamento scorretto dello stesso, tutte cose che si possono evitare rivolgendosi ad un piercer professionista.
Per i surface, ovvero i piercing superficiali (in questo caso anti-eyebrow, vertical bridge, chin), il rischio di rigetto c'è sempre, a prescindere da quanto bravo sia il piercer, tenetelo in considerazione.
Per molti di questi piercing è fondamentale scegliere un gioiello non solo delle giuste dimensioni, ma anche del giusto materiale. Ancora, chiedete consiglio al piercer.





Ricordate:
Per tutelare la vostra salute e la buona riuscita del piercing, 
rivolgetevi sempre a professionisti.
Spenderete di più, ma sarete tutelati da materiali di qualità, 
servizio professionale e ambiente perfettamente sterile.

Frutta e verdura - luglio

A luglio, melone per tutti

Rieccomi con la rubrica mensile dedicata a frutta e verdura.
Per i vegetariani (ma non solo, diciamo per quelli che ci tengono ad avere un'alimentazione sana ed equilibrata), luglio è il mese della cuccagna. Tutta la frutta e la verdura reperibile a giugno ora è in piena fase di maturazione, e possiamo riempire la nostra tavola di decine di prodotti freschi e nutrienti.
Se per le vacanze siete diretti al mare, fatevi una bella scorpacciata di frutta ricca di vitamina C, che aiuta ad abbronzarsi. Ma se fossi in voi, almeno un salto in montagna lo farei: in questo mese si trova ogni sorta di frutti di bosco. Una ghiottoneria costosa che potete procurarvi senza sborsare un centesimo. E una passeggiata in montagna fa sempre bene.

VERDURA DI LUGLIO

Cetrioli
Siamo nel pieno della raccolta dei cetrioli. Ricchi di potassio, ferro, calcio e vitamine, sono anche pieni di acqua: ottimi per le diete, rinfrescanti, hanno un'azione depurativa e disintossicante sul nostro organismo.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Cicorie
Continuano a crescersene spontaneamente in giro, si trovano quelle da cespo (o da taglio) fino a fine agosto. Ha proprietà disintossicanti, diuretiche ed è in grado di abbassare il tasso di glicemia.
Apporto calorico per 100g: 12kcal

Cipolle
Siamo ancora in tempo per delle ottime cipolle, da consumare a crudo nell'insalata o cotte in mille modi. Contiene sali minerali e vitamine, in particolare vitamina C. Aiuta la diuresi e la digestione, oltre ad avere azione antidiabetica.
Apporto calorico per 100g: 25kcal

Crescione
Mese ideale per il crescione, che si può coltivare facilmente anche dietro casa in un vaso. Ha un sapore acidulo, ma è ricchissimo di minerali, in particolare silicio, calcio e ferro. Contiene anche vitamina C, A e B. Ha pochissime calorie e tante fibre che fanno soltanto bene.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Fagiolini
I fagiolini perfetti si trovano ora. Oltre ad essere poveri di calorie, sono ricchi di vitamine e fibre. Sembra oltretutto che contribuiscano alla produzione, nel nostro organismo, di aminoacidi che aumentano la resistenza allo stress.
Apporto calorico per 100g: 20kcal

Fiori di zucca
Continuiamo con i fiori di zucca (buoni ma costosi). Estremamente digeribili, diuretici e ricchi di vitamina A.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Lattuga
Continuiamo con la lattuga, ricca di fibre, di ferro e di vitamine varie. Insalata per tutti, per tutta l'estate. Se la mangiate prima dei pasti, oltretutto, induce il corpo a sentirsi sazio più in fretta, il che la rende ideale per le diete. Coltivatevela sul balcone, è davvero semplice.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Melanzane
E' il mese della raccolta anche per le melanzane! Da consumare esclusivamente cotte, sono depurative, antinfiammatorie e abbassano il tasso di colesterolo nel sangue. Da condire poco, specialmente con l'olio, visto che tendono ad assorbire le sostanze grasse.
Apporto calorico per 100g: 18kcal

Peperoni
Si trovano ora anche quelli rossi e gialli, che ci faranno compagnia per un bel po'. Ricchissimi di carotene e vitamina C, è meglio consumarli crudi (tanto son buoni lo stesso). Hanno effetto antiossidante e (parrebbe) pure antitumorale.
Apporto calorico per 100g: 19kcal

Piselli
Se ne trovano ancora, ma sono gli ultimissimi. Sono ricchi i fosforo, potassio magnesio, ferro, sodio e vitamine varie. Una vera miniera di benessere.
Apporto calorico per 100g: 85kcal

Pomodori
A luglio si trovano degli ottimi pomodori (ovviamente scegliendo varietà italiane e non quelle olandesi che non sanno di nulla), soprattutto nella seconda metà del mese è possibile trovare quelli più dolci. Sono incredibilmente freschi, antiossidanti e migliorano al salute della pelle. Da recenti studi sembra che abbiano proprietà antitumorali (in particolare prevengono il cancro alle ovaie nella donna e quello alla prostata nell'uomo).
Apporto calorico per 100g: 19kcal

Ravanelli
Ancora disponibile la varietà estiva. Poche calorie, tante proprietà depurative e diuretiche, potassio, calcio, fosforo, vitamina B e C. Ottimo contro l'inappetenza e la tosse.
Apporto calorico per 100g: 12kcal

Rucola
Ancora rucola! E' ricca di ferro, vitamina C e calcio: aggiungetela abbondantemente a tutte le vostre insalate.
Apporto calorico per 100g: 16kcal

Sedano
Anche per il sedano siamo nel pieno della raccolta. E' rimineralizzante, depurativo e svolge un'azione calmante e antidepressiva sul sistema nervoso. Tonifica la pelle e diminuisce la pressione arteriosa.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Zucchine
Fate incetta di zucchine, è il mese perfetto. Hanno proprietà diuretiche ed antinfiammatorie sullo stomaco. Hanno poche calorie e sono ricche di potassio, che le rende perfette per rilassare chi soffre di ipertensione. Favoriscono il sonno e sono ricostituenti in caso di spossatezza fisica o mentale. Insomma, sono perfette per me.
Apporto calorico per 100g: 13kcal


FRUTTA DI LUGLIO

Albicocche
Le troveremo ancora fino a fine mese, poi inizieranno a scomparire dalle bancarelle. Aiutano pelle, unghie, capelli e favoriscono l'abbronzatura. Ricche di magnesio, ferro, calcio e potassio sono ottime alleate per gli anemici. Ricordate che si deperiscono molto in fretta, non dureranno in frigo più di tre o al massimo quattro giorni.
Apporto calorico per 100g: 28kcal

Amarene
Le troviamo ancora, ma solo fino a metà luglio. Hanno proprietà antiossidanti e riducono il tasso di colesterolo nel sangue, sono ricche di vitamine A, B1 e C oltre a magnesio, calcio, ferro e fosforo. Ottime coadiuvanti nelle diete.
Apporto calorico per 100g: 41kcal

Anguria
Da metà mese in poi si trovano quelle perfette. Ha proprietà antiossidanti e di prevenzione dei tumori. Contiene sali minerali utili per combattere la spossatezza e un sacco di acqua che depura l'organismo e fa fare tanta plin plin.
Apporto calorico per 100g: 15kcal

Fichi
A luglio si possono trovare i "fioroni" o fichi primaticci, che la pianta sviluppa sui rami più giovani. Contengono vitamina A, potassio, ferro e calcio: roba buona per le ossa e i denti, ma anche per la vista e la salute della pelle. Tutti sanno, inoltre che sono lassativi. Ma attenzione: contengono molti zuccheri.
Apporto calorico per 100g: 47kcal

Fichi d'India

Da metà mese in poi possiamo trovare questo particolare frutto che viene coltivato ampiamente in tutto il Sud Italia, anche se per quelli migliori dovremo aspettare agosto. Contengono fosforo, calcio, vitamina C e zuccheri. Sono diuretici e facilitano lo smaltimento di calcoli renali, oltre ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue.
Apporto calorico per 100g: 53kcal

Lamponi
Se potete, fatevi un giro in montagna a cercare lamponi selvatici. Questo frutto agisce come antinfiammatorio sulle vie respiratorie e previene i tumori intestinali. Rafforza le difese immunitarie.
Apporto calorico per 100g: 30kcal

Melone
Siamo nel pieno della maturazione del melone, il protagonista indiscusso di luglio. Ha proprietà diuretiche e antiossidanti (grazie alla vitamina A), aiuta la produzione di melanina (quindi aiuta ad abbronzarsi) e attenua gli stati depressivi. Abbassa la pressione arteriosa  e previene l'osteoporosi. Una goduria insomma.
Apporto calorico per 100g: 30kcal

Mirtilli
Luglio è un ottimo periodo anche per andare a caccia di mirtilli. Migliorano le difese immunitarie e la salute della pelle, placano disturbi intestinali e del fegato, rafforzano i capillari e diminuiscono l'affaticamento visivo e la vista in generale e ha pure proprietà antitumorali. E' un superfrutto.
Apporto calorico per 100g: 45kcal

More
Mentre cercate lamponi e mirtilli, potreste facilmente imbattervi in qualche cespuglio di more. Hanno proprietà antitumorali, depurative, antireumatiche. Eliminano dal sangue il colesterolo "cattivo", aiutando la prevenzione delle malattie cardiovascolari e mantenendo le arterie pulite ed elastiche. Se ne trovate però, mangiatele in fretta: si conservano al massimo per due o tre giorni, in frigo!
Apporto calorico per 100g: 35kcal

Pere
In questo mese iniziamo a trovare le pere, in particolare la varietà "coscia" e la "Santa Maria", quest'ultima verso la fine del mese. La buccia è ricca di fibre: pectina, una sostanza che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo "cattivo" nel sangue e lignina, che assorbe acqua e previene tumori al colon. Ha proprietà antiossidanti e porta benefici a enti e digestione.
Contiene anche parecchi zuccheri ed è l'ideale per quando ci si sente spossati. Insomma, se siete giù di corda, fatevi una pera che vi passa.
Apporto calorico per 100g: 40kcal

Pesche
Piena maturazione anche per le pesche! Sono ricche di acqua e vitamina A e povere di calorie, hanno un'azione diuretica e depurativa. Insomma: l'ideale per qualsiasi dieta.
Apporto calorico per 100g: 30kcal

Prugne
A luglio si trovano in commercio delle prugne particolarmente dolci. Tutti sanno che sono lassative, ma sono anche ricche di potassio, fosforo, calcio e magnesio. Sono in grado di bilanciare le diete troppo ricche di proteine, e hanno proprietà antiossidanti. Occhio però, sono piene di zuccheri.
Apporto calorico per 100g: 51kcal

Ribes
Tra i vari frutti di bosco vi segnalo anche il ribes. Ha proprietà depurative e antinfiammatorie soprattutto per le vie urinarie. Irrobustisce i capillari fragili e il sistema immunitario, cura l'inappetenza ed è antiossidante.
Apporto calorico per 100g: 48kcal

L'ozio come stile di vita

Chiunque pratichi la non azione è occupato a non essere occupato (Lao Tzu)
Ho trovato il libro perfetto da consigliarvi per questo mese. Con il caldo soffocante, il sole a picco, l'afa che impera su tutti noi, il desiderio più grande della maggior parte della gente è di non fare assolutamente un cazzo di nulla.

Ma non è possibile vivere la vita nell'ozio, vero? Si e no.

Oggi vi presento "L'ozio come stile di vita", un libretto del 2005 di Tom Hodgkinson, un simpatico inglesino che della vita ha capito tutto. Bè, forse tutto no, ma ha capito come vivere bene.

Il libro è suddiviso in ventiquattro capitoli, uno per ogni ora del giorno, ognuno dei quali tratta di un argomento diverso collegato a quel momento della giornata. Dal lavoro al sonno, dal fumare al sesso, dalla pesca all'ora del tè (perché un britannico non poteva omettere l'ora del tè), l'autore si diverte a filosofeggiare su come affrontare le cose pur continuando ad oziare.
E' possibile lavorare oziando? Si.
E' possibile passeggiare oziando? Si.
E' possibile mangiare oziando? Si.
E' possibile far sesso oziando? Assolutamente si.

Paradossalmente, il libro non è un trattato che istiga a non fare nulla, al contrario. Semplicemente, propone un diverso punto di vista dell'atto stesso del fare.
La società moderna ha imposto all'essere umano dei ritmi sostenuti, alienanti, spesso insostenibili. Ma la colpa non è solo della società, la colpa va ricercata nel singolo individuo che prende suddette regole sociali troppo sul serio.
Ci autoimponiamo degli standard che a lungo andare ci rendono stressati, astiosi, inavvicinabili, socialmente inetti.
Come detto, la colpa in parte è nostra. Un modo diverso di porsi di fronte alla vita esiste: un modo più rilassato, che prende le cose meno sul serio(o meglio, dà alle cose il loro giusto peso).
"Se si cammina per una città qualsiasi durante il giorno, non si può fare a meno di notare il gran numero di cartelloni pubblicitari e insegne di negozi che ci esortano a muoverci. Go go go! MTV e altri canali satellitari ci tempestano con immagini di paracadutisti, bungee-jumpisti, skateboardisti, snowboardisti, acqua-scooteristi, surfisti, mountain-cicllisti, fuoristradisti. Il messaggio è chiaro: esci di lì, ragazzo! E' fantastico! Non restartene seduto in casa! Fà qualcosa! Fà qualunque cosa! Non fermarti. Non pernsare. Coraggio! Fallo! Just do it!
L'ozioso contempla questo avvilente guazzabuglio di possibili stili di vita e decide di non fare proprio nulla. Just don't do it. Non fare, non andare - fermati. Invece di andare decide di restare e accontentarsi di essere."
Quindi, si, la scelta è nostra.
Il libro è ricco di citazioni, stralci di altri autori, inni all'ozio e all'ozioso che ci dimostrano che distaccandoci dalla frenesia insensata che pervade la massa e la rende come un alveare di api operaie perennemente indaffarate possiamo vivere meglio.
Questo non fa del tomo un libro moralista, nulla che cerchi di indottrinarci a forza (tipo sulla falsariga dei libri mistico-religiosi insomma, che propongono la felicità tramite la preghiera e la rinuncia ai beni terreni). Tutt'altro. E' ironico, spinge all'ozio e al contempo ride di esso. Gli oziosi che lo leggeranno si troveranno a sorridere di fronte a cose che sanno già benissimo. Ma alle quali forse ora riusciranno a dare una motivazione.
Nulla da prendere alla lettera, il libro stesso non vuole essere preso alla lettera. Filosofeggia, divaga, si prende in giro da solo; ma -scava e scava- fa pensare.
Fa sentire un po' meno soli, questo libro. Un pigro si rende conto di non essere l'unico e smette di sentirsi in colpa per tutte le volte che invece di alzare il culo e fare qualcosa, è rimasto in doccia un'ora a filosofeggiare sui misteri dell'universo.

Stacchiamo la spina, allontaniamoci dal luogo comune che la salute derivi dal movimento costante. Impariamo ad apprezzare il vento tra gli alberi, il silenzio, un bicchiere di birra, una sigaretta, una risata sincera. Un pomeriggio a non far nulla.
Impariamo ad ironizzare sul mondo e su noi stessi: la frenesia del mondo moderno ci rende troppo nervosi ed irascibili per essere in grado di farlo fino in fondo, per apprezzare davvero la vita.
Come diceva anche Baloo, "ti bastan poche briciole, lo stretto indispensabile, e i tuoi malanni puoi dimenticar"; e ancora "perché se fai come quell'ape... ti stancherai troppo. E non star sempre a pensare alle cose che vuoi e che non puoi trovare".
Quindi, ogni tanto, fumiamo qualche sigaretta senza sensi di colpa. Prendiamoci un'ora in più per fare il lavoro con più calma. Rimandiamo le pulizie domestiche. Beviamoci un bicchiere di birra in santa pace. Lasciamo che sia la nostra compagna a star sopra, o il nostro compagno a far tutto. Senza sentirci in colpa.
Smettiamola di vivere secondo le aspettative della società. Almeno ogni tanto.
L'ozio è un diritto.

Vi lascio con il manifesto del movimento dell'ozio:
  • La religione dell'industria ha trasformato gli esseri umani in robot del lavoro.
  • Gioia e saggezza sono stati rimpiazzati da lavoro e preoccupazione.
  • Dobbiamo difendere il nostro diritto di essere pigri.
  • Il lavoro ci ruba il tempo.
  • Produttività e Progresso hanno generato ansia e disagio.
  • La carriera è un fantasma.
  • Il denaro è una costruzione mentale.
  • Possiamo crearci il paradiso.
  • Non c'è nulla che deve essere fatto per forza.
  • Sii buono con te stesso.
  • Resta a letto.
  • L'inazione è la fonte della creazione.
  • Arte, persone, vita.
  • Pane, pancetta, birra.
  • Non legarti a niente.
  • Prima vivere poi lavorare.
  • Non sapere niente.
  • Il tempo non è denaro.
  • Smetti di spendere.
  • Lascia il lavoro.
  • Studia l'arte di vivere.
  • Chi vive piano muore vecchio.
  • Non fare niente.
Sii PIGRO!