Luna Park

Benvenuti nella vita di Luna
Con questo freddo e con le nevicate sporadiche sto lentamente ma inesorabilmente andando in letargo. E non ho voglia di pensare, di fare, di sforzarmi. Nemmeno con le letture.
Così stasera propongo anche a voi qualcosa di semplice, leggero e dal sapore familiare.
Si tratta di un fumetto coreano dell'autrice Hong In-Hye molto diverso dalla maggior parte dei titoli orientali presenti sul mercato.
In questo volume unico dallo stile grafico davvero particolare non ci viene raccontata una storia.
Non ci sono azione, non è un dramma, non ci sono intrecci amorosi, relazioni, mistero e non parla nemmeno di sport.
Non ha una trama con un inizio, uno svolgimento e una fine.
Non ha un genere vero e proprio.
Luna è in quella fase della vita un po' critica in cui non sei più un adolescente, ma non sei ancora un adulto. Ha venticinque anni, lavora ma vive ancora con i suoi. E' freddolosa, ama le ferie, ha un criceto, è convinta di essere un animale carnivoro, si sente influenzata troppo da sua madre, è piuttosto timida. Spesso si considera uno sfilatino, con una bella costa dura che la difende da qualsiasi attacco, ma alle volte si sente un po' come un bignè: la pasta morbida riesce a stento a proteggere la crema del ripieno.
Tra dubbi, piccole gioie, sbalzi emotivi, incertezze, tentativi andati a vuoto, piccoli e grandi successi, fortuna e sfortuna, la vita di Luna continua tranquilla e spesso un po' monotona. Come la vita di chiunque altro.
Si potrebbe definire uno "slice of life" come genere, ovvero una storia che parla di vita, ma non è del tutto corretto, in quanto, come già detto,non ha una trama vera e propria.
Luna è semplicemente l'alter ego dell'autrice e nel corso delle 210 pagine del volume impareremo a conoscerla bene. Infatti il fumetto è strutturato come un vero e proprio diario (con tanto di date nell'intestazione della pagina); questo perché si tratta di una raccolta di strisce che l'autrice pubblica regolarmente sul suo blog (nello specifico, contiene tutte le strisce del 2006).
Attraverso Luna viviamo ad ogni pagina un piccolo episodio quotidiano, una riflessione, una lamentela, un'emozione condensata in pochissime vignette: strisce di una sola facciata, con tre o quattro riquadri, che solo raramente occupano due facciate.
Le emozioni e le situazioni, così condensate, risultano vivide ed efficaci, presentandosi con una forza inaspettata per un prodotto tanto semplice. Ma è proprio la semplicità che ci permette, da iniziali spettatori, ad entrare nel mondo di Luna in pochi minuti, a immedesimarci in lei e a rivivere episodi del nostro quotidiano attraverso la lettura.
E' fin troppo facile immedesimarsi nella protagonista (ovviamente più semplice per le signorine) e le strisce ci ricorderanno spesso e volentieri la nostra vita, bella o brutta che sia. Perché nonostante lo stile coloratissimo e allego, questo piccolo diario non è tutto rose e fiori: ci sono alti e bassi, momenti di sconforto e malinconia.
Ed è questa la vera forza del volumetto: è incredibilmente reale. La protagonista è lontana da qualsiasi stereotipo e le emozioni che prova sono autentiche, tangibili, umane. Luna è una persona normalissima, con un lavoretto non proprio soddisfacente ma che è meglio di niente, con un sacco di dubbi circa il futuro, che cerca di affrontare la vita con ottimismo ma che ogni tanto crolla inesorabilmente. Ma si riprende pure e tira avanti un altro po'.
Lo stile di disegno può far storcere il naso agli appassionati del manga classico: stilizzato e superdeformed sembra quasi realizzato in vettoriale. Ma dopo poche pagine di lettura ci si rende conto che non c'è stile migliore per questo fumetto. si amalgama perfettamente con le atmosfere e i temi presentati: è semplice, immediato ed espressivo. Il volume è interamente a colori, e questo aggiunge quel tocco di personalità senza il quale questo tipo di disegno renderebbe la metà.
Lo consiglio caldamente, ma non a tutti.
Essendo il diario di una ragazza in cane ed ossa, è molto più vicino alla sensibilità femminile, e i maschietti potrebbero trovarlo noioso o inconcludente. D'altro canto sarebbe una bella occasione per sbirciare dentro la testa di una ragazza e vedere davvero come pensa (ci sono tante altre cose a cui pensare oltre al trucco e ai vestiti, nell'incomprensibile universo femminile).
Oltre a questo, secondo me è necessario avere almeno vent'anni per goderselo appieno. Non dico che un adolescente non lo debba o non lo possa leggere, ma di sicuro lo sentirà meno vicino, in quanto certe esperienze di vita e certi problemi ancora gli mancano.
Ma se siete in un periodo letargico e avete voglia solo di rilassarvi oppure se siete giù e vi sentite arrivati ad un punto morto, se avete dei dubbi circa il futuro, leggetelo.
Non fa miracoli, ma aiuta. Vi farà sorridere come se qualcuno vi avesse messo una mano sulla spalla per darvi un po' di conforto.
Per smettere di sentirsi bignè e tornare ad essere degli sfilatini.