Trivial Pursuit Casinò

Avete voglia di sentirvi stupidi e ignoranti?
 Oggi inauguro una nuova categoria, come se nel blog non ci fosse già abbastanza misto mare, ovvero l'etichetta "giochi". Parlerò di giochi da tavolo, di società e di carte; insomma tutti quei modi per passare un pomeriggio che non sia davanti alla tv o al computer in modo più o meno intelligente.

Cominciamo con un classico, il Trivial Pursuit.
Questo gioco è stato inventato dal canadese Chris Haney nel 1980, e lanciato sul mercato nel 1983. Si discosta da molti altri giochi da tavolo, in quanto si basa sulla cultura generale dei giocatori.
Vanta parecchie edizioni differenti: io vi parlerò, oltre che di quella base, dell'edizione "casinò", che mi sono accaparrato poco più di un mesetto fa e che, seppur mantenendo le regole dell'originale, aggiunge qualche piccola novità.

Innanzi tutto, cos'è Trivial Pursuit?
Si tratta di un gioco da tavolo da due a sei giocatori: se siete di più si gioca a squadre. Il tabellone propone un percorso circolare senza un inizio e un traguardo.
Lo scopo del gioco è infatti di rispondere correttamente a una domanda per ognuna delle sei categorie richieste (geografia, storia, spettacolo, arte e letteratura, natura e scienza, sport e tempo libero).
Ogni categoria è contrassegnata da un colore, e quando rispondiamo correttamente otterremo uno spicchio colorato da aggiungere al nostro segnalino; una volta riempito dovremo rispondere ad un domandone finale.
Le domande le troviamo scritte su apposite carte, ognuna delle quali ha un argomento generale e una domanda per categoria. Ad esempio, l'argomento può essere "pugilato", e ci sono sei domande inerenti ad esso, una di storia, una di geografia, eccetera.
Al contrario del Trivial Pursuit classico, nel quale si pesca una carta a caso, in questa edizione all'inizio del gioco si pescano quattro carte da inserire in un'apposita busta, la quale lascia scoperti gli argomenti: il giocatore ha modo di scegliere quello nel quale si sente più ferrato. Ogni volta che si risponde ad una domanda, la carta viene sostituita con un'altra sempre pescata a caso.
Durante il gioco ci possiamo muovere liberamente sul percorso circolare del tabellone, lanciando un dado, e il colore della casella sulla quale ci fermiamo determinerà la categoria della domanda alla quale dovremo rispondere.
La domanda finale verrà invece scelta dagli altri giocatori, tra gli argomenti disponibili. Potranno rendervi la vita parecchio difficile.
Questa versione introduce l'uso di gettoni da scommettere sull'esito di una domanda, ovvero se l'interessato risponderà correttamente o no.  Con le fiches accumulate sarà possibile comprarsi spicchi mancanti e decidere la categoria o l'argomento.
Unico disappunto dell'edizione è la mancanza di un vero e proprio libretto di istruzioni, sostituito da uno svolazzante e supereconomico foglio che è fin troppo facile perdere. Ho capito che le regole sono poche, ma potevano sforzarsi di più.

In questo gioco l'elemento fortuna di sicuro conta, ma c'è bisogno anche di un pizzico di strategia. Parte del divertimento sta anche nel capire che tipo di domanda potrebbe nascondersi dietro ad un argomento. Di fronte alle scelte disponibili, insomma, chiedetevi che quesito potreste trovarvi a rispondere, perché, come già detto, ogni argomento comprende tutte e sei le categorie del gioco. Con un minimo di furbizia si evita di complicarsi ulteriormente la vita.
Di carte ce ne sono davvero un sacco, ma prima o poi ne capiterà una della quale voi o un altro giocatore vi ricorderete delle domande. Qui il gioco di basa un po' anche sull'onestà e sulla fiducia reciproci: se nessuno fa lo stronzo ci si diverte tutti di più.

L'edizione "casinò" aggiunge giusto un paio di regole in più, ma personalmente trovo più divertente il gioco classico (e potete usare benissimo questa edizione nel modo classico, se vi pare). La durata di una partita varia dalla mezz'oretta all'ora e mezza, a seconda di quanti giocatori partecipano e di quanto siete capre (e se siete capre quanto me, le partite durano un sacco).
E' un gioco da tavolo più impegnativo di un classico Monopoli, ma più semplice e immediato del Risiko, che a me piace da morire: le regole sono poche e semplici, questo lo rende appetibile soprattutto a quelli che non hanno voglia di leggersi un manuale intero prima di iniziare la partita, e così intuitive che si possono imparar direttamente giocando.
Se vi capita di trovarlo in giro, fateci un pensierino. L'edizione "casinò" è una buona scelta, a parer mio: non c'è un tema principale e le domande sono estremamente varie, si spazia dal latino a Harry Potter e dai motori ai videogiochi. Oltretutto, potete scegliere di giocare con le fiches o senza, rendendolo in un attimo identico al Trivial Pursuit classico.