La pettorina

Passa anche tu al Lato Oscuro. Abbiamo le pettorine.
 Lavorando con i cani (e i padroni), vedo con piacere che l'utilizzo della pettorina sta prendendo sempre più piede.
Questo strumento, se utilizzato nel modo corretto, rende la passeggiata più piacevole a noi e a Fido.
Molti prediligono l'utilizzo del collare, perché questo strumento conferisce loro una maggiore sicurezza.
Qui mi sento in dovere di aprire una parentesi. L'efficacia di uno strumento è proporzionale, in buona parte, al senso di sicurezza che ci infonde. Molti proprietari di cani, soprattutto di grossa taglia, pensano "con una pettorina non riuscirò a controllarlo a dovere" e di conseguenza, in passeggiata, sono tesi. Questa tensione si riflette sulla postura, sull'andatura e sul ritmo respiratorio, tutte cose che si trasmettono poi al cane, rendendo anche lui più irrequieto e meno controllabile. Quindi, spesso, non è l'utilizzo della pettorina che complica la passeggiata, ma il nostro stato d'animo nei confronti dello strumento stesso.
Anche un cane di grossa taglia è perfettamente gestibile con la pettorina, scegliendo il modello più adatto; non a caso polizia ed esercito, negli ultimi anni, prediligono la pettorina al collare.
E, ovviamente, la condotta al guinzaglio dipende in parte dagli strumenti utilizzati, in parte, come già detto, dallo stato d'animo del conduttore, e in larga parte dal lavoro fatto prima della passeggiata stessa: l'educazione casalinga.
Un cane indisciplinato al guinzaglio è spesso un cane che non riconosce l'autorità del conduttore, o che non fa abbastanza movimento (e di conseguenza, al momento della passeggiata si comporta in modo esplosivo).

La pettorina rende il cane più tranquillo anche per un altro motivo fondamentale. Il collo del cane è una zona sensibile, non tanto fisicamente, quanto socialmente. In natura, cani e lupi si mordono il collo per esigere rispetto (infatti è una zona chiave per la correzione comportamentale). Il collare, premendo costantemente su questo punto mantiene l'animale in un costante stato di allerta, ma può arrivare ad irritarlo a fronte di strattoni eccessivi, causando aggressività rediretta (soprattutto in presenza di altri cani), irritabilità e, in alcuni casi, ansia. Quindi non solo spesso non aiuta affatto a costruire una corretta condotta al guinzaglio (è da considerarsi "corretto" un comportamento basato su fiducia e rispetto, non sulla costrizione: c'è una grande differenza, ad esempio, tra un cane che non sale sul letto perché ci riconosce la proprietà dello spazio in senso gerarchico e uno che non lo fa perché sa che altrimenti verrà picchiato), ma arriva ad essere addirittura dannoso e controproducente se utilizzato con animali ansiosi, paurosi o aggressivi.

Alcuni cani (non molti a dire la verità) mal tollerano questo strumento, più "presente" di un semplice collare e che dà loro una sensazione di imbrigliamento. E' bene abituare il cane alla pettorina fin da cucciolo, facendolo familiarizzare con essa e associandola a momenti piacevoli. Ad esempio,potete farla indossare, regolata piuttosto morbida, al momento del pasto.

Fatta questa doverosa premessa, vediamo i pro e i contro dei modelli di pettorine più commercializzati. Perché, come già detto, le pettorine non sono tutte uguali, e scegliere quello più adatto alle nostre esigenze ci renderà il lavoro di sicuro più facile.

Pettorina ad "H"
1. Pettorina ad "H"
La pettorina ad H, chiamata così per la sua forma, è il tipo più comune, ed anche il più sicuro: è davvero difficile, per il cane, riuscire a sgusciarne fuori. Questo modello consiste in due anelli che vanno a posizionarsi attorno al collo e al torace, collegati tra di loro da due cinghie che passano una sul dorso  e una tra le zampe anteriori.
E' adatta anche ai cani dalla pelle delicata, in quanto non tocca la zona ascellare, parte molto sensibile e, in soggetti delicati, facilmente affetta da abrasioni e arrossature.
E' il mio strumento preferito per lavorare con cani di piccola e media taglia: per esemplari invece di grossa taglia o con forte tendenza a tirare al guinzaglio preferisco il modello norvegese (vedi sotto), in quanto è difficile, con la pettorina ad "H" sollevare le zampe anteriori dell'animale in caso di pessima condotta.

Pettorina ascellare o scapolare
2. Pettorina ascellare o scapolare
La pettorina ascellare è facilissima da infilare, ma presenta alcuni inconvenienti.
Essendo composto da una cinghia morbida, facilmente crea frizione sulla zona, appunto, dell'ascella, può provocare irritazioni e limitare il movimento della zampa anteriore.
In caso di trazione eccessiva, il cane viene sollevato in modo non idoneo, e la forma della pettorina "allarga" le zampe anteriori e comprime le scapole. A lungo andare questo movimento può causare problemi articolari.
E' possibile comunque l'utilizzo di questo strumento, scegliendo accuratamente la taglia e la regolazione, e prediligendo materiali imbottiti e non troppo morbidi (un materiale un po' più rigido eviterà che la cinghia scivoli sotto l'ascella), ma l'utilizzo va limitato nel tempo. E' altamente sconsigliata per soggetti in crescita, anziani, o con problemi articolari.

Pettorina incrociata o ad "Y"
3. Pettorina incrociata o ad "Y"
E' una variante della pettorina ascellare, con un aggancio diverso, laterale invece che posto sul garrese.  Presenta tutti i difetti già elencati per il modello precedente e non incontra troppo la mia simpatia.

Pettorina tre ponti

4. Pettorina tre ponti
Ultimamente vedo sempre più spesso questo modello, utilizzato soprattutto per cani di piccola taglia. La chiusura spesso in plastica e l'impossibilità di regolarla la rendono infatti inadatta a cani di taglia più grande.
Personalmente questo modello non mi piace: spesso è eccessivamente rigido e può risultare fastidioso, la conformazione può portarla ad esercitare pressione sulla gola del cane e, infine, è piuttosto facile, per il nostro amico a quattro zampe, sfilarsela. Per cani con una circonferenza toracica ridotta inoltre è necessario scegliere un modello più piccolo del dovuto che inevitabilmente va a sfregare la zona ascellare (come già detto, molto sensibile).

Pettorina norvegese

5. Pettorina norvegese
Ispirata alle imbracature per i cani da slitta e in assoluto il mio modello preferito, la pettorina norvegese è sicura, facile da infilare e, per il nostro amico a quattro zampe, comoda.
Costruita spesso con materiale robusto e imbottito, ha una struttura semplice ed efficace: un anello  che circonda il torace e una stringa che lo attraversa orizzontalmente.
L'aggancio del guinzaglio è abbastanza arretrato, in modo che ad un'eccessiva trazione il cane venga sollevato da terra e perda l'appoggio delle zampe anteriori, il tutto facendo leva esclusivamente sul petto e preservando il collo e la gola.
La maggior parte dei modelli presenta una "maniglia", che possiamo saldamente afferrare in caso di necessità, dandoci un ottimo controllo sull'animale.
Non solo, per le taglie più grandi è presente un aggancio laterale. Utilizzando una lunghina (leggete l'articolo sui guinzagli), possiamo assicurarne un'estremità a questo anello: se il cane tirerà troppo, verrà sbilanciato e costretto a girarsi su un fianco.
E' uno strumento ottimo per passeggiare con cani di grossa taglia non abituati alla condotta al guinzaglio, e per educarli tramite metodi non coercitivi. Alla trazione eccessiva, appunto, consegue solo l'impossibilità  di proseguire, tramite sollevamento o sbilanciamento, senza sensazioni dolorose o fastidiose.
Il modello proposto dalla Julius (5b), infine, ha tutte le caratteristiche della pettorina norvegese. E' un po' più invadente, ma ha la particolarità di poterci agganciare facilmente delle borse laterali, per rendere la passeggiata più intensa o per un meccanismo di responsabilizzazione (del quale parlerò probabilmente in un altro post: in sostanza il cane non si stanca di più fisicamente per il peso, ma anche mentalmente, in quanto gli diamo la responsabilità di trasportare un oggetto).

Ecco, queste sono cose barbare

6.  Imbragature costrittive
Ci sono, infine, imbracature spacciate per pettorine ma che in realtà non lo sono affatto: si tratta di collari abbinati a cinghie che provocano fastidio al cane in caso tirasse al guinzaglio. Nel primo caso (6a), le cinghie fanno pressione sulla zona ascellare, nel secondo (6b), "tirano" le zampe posteriori, facendolo cadere.
Entrambi questi modelli non solo continuano a fare leva sul collo dell'animale, ma provocano un fastidio intenso, arrivando anche al dolore fisico.
Inutile dire che sono da evitare come la peste, e credo che se avete letto fino a qui sapete anche perché: non solo rendono la passeggiata un momento poco piacevole, ma possono danneggiare le articolazioni del cane.

Ci sono altri modelli in commercio, ma questi sono quelli più presenti in Italia. Personalmente preferisco utilizzare la classica pettorina ad "H"  per cani di piccola e media taglia, e una bella norvegese per quelli grandi o con problemi di condotta al guinzaglio.
E lo ripeto: la pettorina giusta può dare risultati non solo uguali, ma migliori, rispetto ad un collare.
Purtroppo, spesso questo strumento è considerato "antiestetico". Soprattutto i proprietari di razze imponenti come Pitbull e Rottweiler pretendono dal loro compagno un aspetto "fiero", per non dire "cattivo".
Prendendo in considerazione l'aspetto estetico (punto alquanto futile, secondo me, ma se può servire a convincere qualcuno a passare alla pettorina ben venga), vi lascio con una galleria di foto che vi dimostra come il vostro cane possa avere una grinta eccezionale anche con la pettorina: altro che catena al collo.